Quando si vuole far mandare giù una cattiva medicina si distrae il bambino con dei sorrisi e delle belle promesse. Ma in questa storia non si tratta di medicina, al contrario di veleno, e la tecnica per farcela mandare giù è il terrorismo psicologico, avviato con l’attuata emergenza rifiuti che comporterà pagamenti elevati per le povere tasche dei cittadini. Non stiamo parlando di un paese libero, non stiamo parlando di un paese ben amministrato. Qui si tratta di Civitavecchia, dove è lecito domandarsi se la raccolta differenziata sia al palo per colpa della “premeditata” scelta politica di preparare il terreno all’emergenza grazie alla quale “ingoiare” progetti a favore della MAD srl. Ecco spiegato il mancato avvio e promozione su tutto il territorio comunale della raccolta differenziata, nonostante i milioni di euro regionali per il progetto?
Il Commissario Santoriello deve compiere il “lavoro sporco” lasciando il campo libero ai politici della scorsa amministrazione Tidei. Tutti fanno finta di essere inconsapevoli ed incolpevoli della spesa obbligata per la raccolta dei rifiuti. Il Commissario Santoriello deve raccontare che il costo di conferimento in discarica è passato dalle circa 56 euro/t alle attuali 75,516 euro/t, per la gioia della MAD srl.
Invece di spendere duemilionieduecentocinquemilaeuro (2.205.000,00) per il conferimento in discarica a Fosso Crepacuore delle 29.200 t/a (tonnellate/anno)di immondizia “tal quale” prodotte a Civitavecchia in un anno, si spenderanno complessivamente quattromilioniecentosessantaquattromilaeuro (4.164.000,00) di cui, duemilionitrecentoquindicimilaeuro (2.305.000,00) per trasportare e trattare 29.200 t/a ad Albano Laziale, più cinquecentoventicinquemilaeuro (525.000,00) per il trasporto delle restanti 17.520 t/a di ritorno a Civitavecchia ed infine unmilioneetrecentoventitremilaeuro (1.323.000,00) alla MAD srl per conferirle nuovamente a Fosso Crepacuore 3.
Ma il non senso delle andate e ritorno delle tonnellate di rifiuti e del tempo trascorso inutilmente dal 2009 ad oggi per avviare la raccolta differenziata, non trova spiegazioni e non necessita di chiarimenti perchè la stampa ha gia detto tutto attraverso la disinformazione giornalistica.
il 9 febbraio: Rifiuti, si ferma la raccolta
il 10 febbraio: Rifiuti stangata in arrivo
il 11 febbraio: Rifiuti Task Force per l’emergenza
il 12 febbraio: Tremila euro al giorno per trasformare i rifiuti
il 13 febbraio: Rifiuti, la bolletta raddoppia
Sottoposti a questo fuoco di infomazione accentrata sull’emergenza rifiuti, con l’immagine del rischio cassonetti stracolmi “effetto Napoli“, l’idea di un efficentissimo lavoro amministrativo per salvare la città ma purtroppo con il raddoppio delle bollette per le “tremila euro in più al giorno“, ecco che si tende a non far sorgere in nessuno la domanda: perchè? Di chi è la responsabilità?
La colpa è della politica che non intende vedere nel trattamento dei Rifiuti una risorsa per la cosa pubblica ma è volta alla cura del profitto del privato. Questa politica deve essere fatta soggiacere al buon senso, alla scelta per la raccolta differenziata spinta, grazie alla quale oggi staremmo qui a parlare di risparmio e calo delle bollette dei rifiuti. Infatti con la differenziata al 70% come il Comune di Allumiere, i rifiuti da conferire in discarica sarebbero 4000 t/a derivati dalla linea di TMB a cui aggiungere il conferimento in un digestore aerobico di circa 7000t/a. In condizioni ottimali il Comune risparmierebbe 1,8 Mln di euro l’anno senza contare il guadagno derivato dal recupero dei materiali quali carta, cartone, plastica, alluminio, ferro, vetro.
Con 1,8 Mln l’anno si può pianificare un impianto di TMB e trattamento aerobico. Nel giro di 1 o 2 anni costruirli ammortizzando i costi in solo tre anni di esercizio. Quindi una buona ammininistrazione deve scegliere di gestite in house il ciclo dei rifiuti perchè si deve puntare al guadagno del pubblico invece che ad una spesa, per far piacere al privato. Il nostro territorio deve gestire solo i rifiuti di Civitavecchia Tolfa e Allumiere perchè la pressione ambientale che deriverebbe dalla presenza di impianti anaerobici, con produzione e consumo di biogas, non sono più immaginabili e tollerabili.
Chiunque pensi il contrario non rappresenta una idea di corretta pubblica amministrazione ma solo un nuovo servo del profitto a vantaggio del privato e a danno delle casse del Comune. Spazziamo via tutto!
Foto di Enrico Paravani©