Prima o poi doveva succedere. Con la passione che ho per la montagna, viscerale e di vecchia data, era impossibile non scrivere qualcosa sull’argomento. Ma proprio per questo mi voglio censurare per evitare qualunque pericolosissima divagazione, romantica o tecnica che sia. Mi limito pertanto a segnalarvi in tutta semplicità due magnifici fotografi di montagna, rappresentativi di altrettanti approcci artistici e tecnici praticamente agli antipodi ma che proprio per questo, proposti insieme e accostati, costituiscono un significativo e completo omaggio a questa disciplina d’élite. E’ sempre difficile selezionare autori del genere nella giungla fittissima di fotografi specializzati sul tema che si distinguono quasi sempre per essere alpinisti, climbers, escursionisti e molto più raramente dei semplici artisti. Ho voluto affiancare un illustre esponente della fine-art d’autore ad un fotografo d’assalto specializzato in riprese sportive. Paesaggio e tecnica: due aspetti della fotografia di montagna indissolubilmente legati e fortemente condizionanti.
Davide Camisasca è sicuramente uno dei migliori specialisti del settore. Nato a Milano nel ’53, guida alpina di Gressoney, da alcuni decenni si è imposto come una firma d’autore nel suo ambito dove può vantare una grande esperienza tecnica. Tra i primi a realizzare immagini panoramiche d’alta quota, ha maturato uno stile molto personale basato sulla predilezione per il bianco e nero ma, soprattutto, su una grande sensibilità estetica. A queste qualità bisogna aggiungere il contributo determinante dato dalla possibilità di riprendere scenari favolosi in condizioni di luce esclusive grazie alla sua abilità alpinistica che gli consente di raggiungere punti di ripresa eccezionali. Fotografare da queste altezze, durante un’intensa attività sportiva, comporta notevoli difficoltà per le limitazioni di tipo ambientale e logistico. Realizzare scenari come quelli della gallery “Oltre i 4000”, pubblicata sul suo sito, richiede una preparazione totale. Le immagini parlano da sole e lasciano senza fiato. Peccato per le ridotte dimensioni della visualizzazione on-line, per ragioni evidentemente commerciali, che penalizza un pieno apprezzamento delle foto.
Simon Carter, invece, è un noto fotografo di arrampicata sportiva. Ce ne sono tanti e questo genere di riprese suscita sempre grandi emozioni per le vertiginose prospettive che il free-climbing è in grado di offrire anche a chi non lo pratica grazie a professionisti dell’immagine come lui. Carter, però, ha una marcia in più rispetto ai colleghi perchè è in grado di valorizzare il gesto sportivo, sempre centrale, con un’ambientazione coinvolgente ed emozionante. A volte si avvale di un piccolo ma significativo dettaglio sullo sfondo, quasi sempre trova l’angolo di ripresa ottimale, spesso ti sbatte in faccia una prospettiva abissale i cui effetti sono amplificati dall’ottica grandangolare che dilata la veduta e restituisce tutta la terrificante spazialità del vuoto. Anche in questo caso la preparazione psico-fisica, oltre che strettamente tecnica, è determinante per ottenere immagini così belle, realizzate in posizioni precarie dove è difficile mantenere la concentrazione e gestire al contempo la logistica e la ripresa. Godetevi questa fantastica galleria di fotografie mozzafiato.