Raymond Quenau, (La Havre, 21 febbraio 1903-Parigi, 25 ottobre 1976) è stato uno scrittore, poeta, matematico e drammaturgo francese.
Italo Calvino, (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923-Siena, 19 settembre 1985) è stato scrittore e partigiano italiano.
“Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano ancora qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all’ orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I Normanni bevevan calvadòs.”
In questo mirabolante e all’apparenza leggero romanzo il Duca d’Auge prende vita ogni volta che Cidrolin sogna. Cidrolin è un uomo molto pigro, oltre a sognare, le sue uniche attività sono bere essenza di finocchio e cancellare la scritta “assassino” che un ignoto si ostina a scrivere sul cancello vicino al suo barcone.
Quenau è stato allievo del filosofo francese, di origine russa, Alexandre Kojéve, considerato il massimo interprete della filosofia hegeliana, per cui “l’uscita dalla storia” è l’unica soluzione possibile per un vero miglioramento della società umana.
Quenau ritiene che gli elementi di un’opera, perfino i numeri di capitolo, devono essere al servizio della stessa e vanno predeterminati attraverso strutture e schemi che gli scrittori possono usare nella maniera che preferiscono. Secondo quest’idea, nel 1960, fonda il movimento OuLiPo, Ou-vroir de Li-ttérature Po-ntielle, “Officina di Letteratura Potenziale“, un gruppo di ricerca letteraria del quale fanno parte anche Georges Perec ed Italo Calvino, il gruppo inventa nuove tecniche di scrittura basate su problemi matematici e scacchistici, I Fiori Blu ne è la massima espressione.
Utilizzando, con grande maestria; situazioni surreali, leggerezza e divertenti giochi linguistici Quenau solleva temi di grande importanza: il senso della storia e il rapporto tra sogno e realtà, infatti, dopo poche pagine non si riesce più a comprendere se è Cidrolin a sognare il Duca d’Auge o viceversa e solo noi lettori possiamo risolvere la questione. Quenau ci dà una piccola chiave, una massima di Platone; “il sogno in cambio del sogno”. “I due modi di considerare il disegno della storia, nella prospettiva del futuro o in quella del passato, si incrociano e si sovrappongono Queneau si prende gioco della storia negandone il divenire per ridurla alla sostanza del vissuto quotidiano” (Italo Calvino, introduzione a I Fiori Blu), come a volerci ricordare che la storia, la differenza, la facciamo noi, uomini comuni con le nostre piccole scelte quotidiane