[heading style=”subheader”]Civitavecchia, Consiglio Comunale del 30 ottobre 2013.[/heading]
Dall’ascolto della seduta consiliare nasce la consapevolezza che la classe politica attuale abbia scelto la posizione dello Stallo per le generazioni future.
Consiglio comunale parte prima, tema: TVS (cd centrale Tirreno Power)
Da un lato un’ industria che produce energia e vive di profitti. Dall’altra parte i lavoratori.
In mezzo il posto di lavoro, la vita, la famiglia. In un triangolo in cui il centro rappresenta il punto di equilibrio (ma si sa che il tempo porta con sé il cambiamento, che passa sempre per il punto di collasso della situazione attuale).
Quale mossa spetta alla politica in questi attimi che precedono il punto di non ritorno?
La politica. L’unica ragione del suo esistere sta nel prevedere e nell’agire, per creare i presupposti per le trasformazioni “secondo giustizia”.
Ma torniamo al punto di partenza del problema: Tirreno Power non guadagna, il lavoro è la prima vittima ineluttabile, tutti lo comprendono ma nessuno lo ammette. L’evolversi naturale della situazione lo conoscono anche le pietre.
Nonostante questo, i consiglieri tutti, giovani e anziani, prendono a braccetto, con parole e pensieri di vuota retorica, la lotta senza quartiere per la protezione del posto di lavoro. Gli altri attori, i Sindacati, non sono stupidi e non si fanno illusioni, tuttavia la loro tecnica è opporsi al “movimento” che si presenta sotto forma di qualsiasi cambiamento.
La ricerca dello stallo è servita. Nella scacchiera i pezzi abbandonano l’impegno, per lasciarsi precipitare nell’inevitabile conclusione della partita, senza vincitori né vinti, pari e patta.
Quale è il risultato ?
I Politici si ritagliano il proprio luogo rassicurante, l’area per la propria legittimazione e risorge l’identità dell’individuo delle larghe intese, dalle scelte obbligate. Dall’altra parte Tirreno Power per cui il pari e patta equivale alla libera scelta a favore del profitto. In ultimo gli spettatori, i lavoratori condannati al sofferente passaggio, duro ed inevitabile, verso la cassa integrazione o peggio il licenziamento, senza che mai alcuno abbia creato i presupposti per rendere loro, insieme alle proprie famiglie, gli artefici di un cambiamento reale.
Di fronte alle difficoltà, la politica sceglie bene e sceglie sempre privilegio ed ingiustizia.
In fondo la città è amministrata da chi ascoltiamo durante il consiglio. Le loro parole riflettono le loro attitudini, che non incontrano le aspettative del pubblico. Lo schema è semplice, parole per la “tutela del lavoro” che sono solo opinioni, pareri che non rispondono a problemi reali. La loro inadeguatezza è la condanna della città all’immobilismo.
Quale alternativa ?
Concetti quali la tutela della salute e la salvaguardia del territorio risultano naturalmente una condizione a perdere per i politici che non sono in grado di vedute lungimiranti.
“I lavori di dismissione, il riuso dell’area ed il reimpiego dei lavoratori tracciano la linea di demarcazione tra chi ha idee progettuali di “progresso” e chi ha idee di “sviluppo” senza tutele. Progresso vuole dire nessun costo per i lavoratori e guadagno assicurato per l’aria e la salute! “ [Cit. #Terzastrada].
Foto di Enrico Paravani©