Dopo la sfiducia al Sindaco Tidei, che ha portato in meno di un decennio all’ennesima fine di un’amministrazione a causa di interessi politici terzi, in città sta crescendo sempre di più la voglia di far confluire il voto verso una persona che non sia riconducibile alla figura dell’ennesimo Sindaco “conosciuto” avvezzo ai vecchi modi di fare politica che tanti danni ha prodotto in questa città.
Fin qui tutto bene, è questa una posizione condivisibile ed auspicabile, visto e considerato, soprattutto nel recente passato, le volte in cui i precedenti Sindaci o consiglieri comunali hanno tradito la fiducia degli elettori. Il problema nasce su come unire la moltitudine di persone, associazioni, comitati e movimenti che hanno in comune battaglie e ideali.
Ed è qui che le domande sorgono spontanee… Come fare?
Come aggregare tutte le forze che rappresentano la società civile?
Come fare per impedire quello sgretolamento che è risultato sempre dannoso per le loro stesse aspirazioni?
In questi giorni si registra un grande fermento nel Movimento 5 Stelle, indicato da tutti come il prescelto per questa opera, certo non impossibile ma sicuramente titanica. Già nei primi passi si sono evidenziate però delle difficoltà ideologiche che devono essere superate nel più breve tempo possibile altrimenti il progetto sarà destinato a svanire nel nulla. Il tempo è un elemento importante per non vedersi sfilate forze fondamentali o, quantomeno, per non partire con un appoggio parziale con tutti i rischi che ne conseguirebbero. Nel complesso, pur condividendo diverse battaglie del Movimento 5 Stelle ci sono implicazioni ideologiche profonde, di fondamentale importanza che devono essere analizzate:
- il M5S nasce come fagocitatore di movimenti perciò essi rischiano di sparire sotto il sole stellato;
- il M5S è contro tutti i partiti, mentre il Partito, quello vero, è basilare per la rappresentanza democratica;
- il M5S è contro il finanziamento pubblico dei partiti, mentre un corretto e giusto finanziamento pubblico di un partito può evitare di ricorrere a finanziatori collegati a centri di potere e di interessi privati riconducibili a poche persone, o più in generale ad una politica personalistica ad appannaggio di chi ha i soldi per parteciparvi.
Per questi ed altri motivi ci sono migliaia di elettori che non si riconoscono nel M5S, ma nel contempo fanno parte di quella società civile SANA e di ottimi principi, gli stessi principi che troviamo nella nostra bellissima costituzione. Esistono persone oneste, serie e preparate oltre ai grillini.
Civitavecchia si sa, è una città anomala e proprio per questo motivo è stata sempre ritenuto laboratorio politico. Questa città, soprattutto in questa tornata elettorale, potrebbe essere d’esempio per un progetto pilota da applicare in seguito ad un futuro scenario su scala nazionale. A Civitavecchia si può valutare la possibilità di proporre un futuro candidato sindaco, non necessariamente iscritto nel Movimento. Un Sindaco che riesca ad unire il Movimento a tutta una serie di liste civiche che, per formazione e tradizione, sono costituite sia da quelle anime della sinistra, da sempre frazionate, sia da semplici comitati di cittadini attivi. Un candidato Sindaco che si faccia portavoce ed esecutore di un programma condiviso e, soprattutto, attuabile.
Ma tutto questo sarà possibile?
Soltanto se il M5S di Civitavecchia avrà la forza intellettuale (e gli attributi), per andare a disturbare i padri padroni del Movimento per farsi approvare una strategia politica, certamente singolare per il M5S, ma fondamentale per Civitavecchia.
Foto di Enrico Paravani ©