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Politici da rifiuto
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Politici da rifiuto

4 Febbraio, 2014 Massimo Pantanelli Ambiente, Ambiente e cultura 0 comments

Il 5 dicembre del 2013 sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n.100 appare la richiesta di Verifica di assoggettabilità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della MAD S.R.L. per l’Impianto di selezione e trattamento dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi presso la discarica per rifiuti in località Fosso Crepacuore, Comune di Civitavecchia.

La giunta ed il Sindaco Tidei sono caduti da soli dieci giorni e pensare che la MAD abbia potuto presentare un progetto di questa importanza senza che nessun politico lo sapesse è incredibile solo immaginarselo.

La MAD S.r.l. è soggetto proponente e proprietaria di un’area di circa 66.000 mq, all’interno della quale verrà realizzato l’impianto di progetto. L’area è limitrofa alla vecchia discarica del Fosso di Crepacuore con gli invasi denominati corpo A e B attualmente utilizzati per il conferimento dei rifiuti di Civitavecchia Tolfa ed Allumiere gestite da HCS.

Si ricordi che la MAD Srl vanta crediti per circa 4 milioni di euro su HCS ed è una delle creditrici cui l’amministrazione richiedeva di accordarsi per il rientro del debito del Comune senza rischiare il fallimento ed il minacciato licenziamento dei lavoratori.

 

Fatte alcune brevi premesse arriviamo ora a definire in modo rapido il progetto. La discarica di Civitavecchia riceve ogni anno circa 32.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati, ma la norma non lo permette più in alcun modo e allora la MAD Srl, propone di raddoppiare, fino a 70.000 tonnellate l’anno, la potenzialità dell’impianto prevedendo due scenari distinti.

In un primo periodo, con il livello attuale di differenziata, la discarica tratterà, selezionerà, triturerà, deferrizzerà e spremerà il rifiuto, separandolo in frazione secca ed organica. Verranno quindi conferite in discarica, oltre alle consuete 32.000 tonnellate altre 38.000 tonnellate provenienti da altri bacini. Quindi si vuole progettare un impianto per 70.000 tonnellate di rifiuti l’anno da trattare, di cui la frazione secca, pari a 26.800 t/a, da smaltire in discarica, e la frazione umida, di 43.200 t/a, da inviare a recupero in impianti esterni non meglio definiti.

In un secondo periodo con il livello di differenziata al 65%, delle solite 32.000 t/a di rifiuti prodotte a Civitavecchia, verranno conferite in discarica 11.200 t/a come rifiuto urbano residuo (RUR,pari al 35% non differenziato) e 20.800 t/a come rifiuto differenziato (pari al 65% di 32.000t/a) più 51.520t/a di ulteriori rifiuti provenienti da differenziata su altri bacini. Il tutto, per vedere incrementata la frazione umida sino a 49.840t/a idonea per il recupero in impianti esterni non definiti.

Da quanto descritto e rappresentato in questo progetto, si deduce che la virtuosità del comune ed il raggiungimento della percentuale del 65% di raccolta differenziata non vedrebbe né una diminuzione degli oneri per i contribuenti, in quanto la frazione umida deve sempre viaggiare verso impianti esterni sconosciuti, né una diminuzione della pressione ambientale, visto che all’aumento della differenziata fino al 65% la discarica riceverà 14.000t/a in più di differenziata proveniente dagli altri bacini.

Ma la situazione sfiora il ridicolo se si pensa che la Frazione Organica di Rifiuto Solido Urbano (FORSU) proveniente dalla raccolta differenziata, avviata e ottimizzata grazie a milioni di euro di investimenti spesi dal Comune, ebbene il Comune stesso se la vede trattata e “spremuta” nella linea del nuovo impianto, per essere avviata in impianti di digestione anaerobica esterni invece che, procedere direttamente al recupero, magari attraverso un impianto di compostaggio aerobico di taglia medio-piccola, con evidenti vantaggi in termini socio-ambientali ed economici!

Queste osservazioni, insieme alla dichiarazione di dubbia idoneità dell’impianto in relazione al “trattamento” preventivo dei rifiuti da smaltire in discarica e al ritenere che la realizzazione dell’impianto in oggetto possa avere impatti negativi sull’ambiente, rappresentano i contenuti delle osservazioni ai sensi dell’art. 20, c. 3 del dlgs 152/2006, comunicate il 19 gennaio 2014 alla Regione Lazio (Area Valutazione Impatto Ambientale), alla Direzione Regionale Territorio (Area Ciclo Integrato dei Rifiuti e al Comune di Civitavecchia) e al Commissario Prefettizio, Dott. Ferdinando Santoriello, da parte della Rappresentante locale del Forum Ambientalista, Simona Ricotti.

Come sempre si perdono tutte le occasioni per fare le cose a modo e per bene.

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Massimo Pantanelli

La mia supposizione è che inciampi sul seguente interrogativo.

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