[heading style=”subheader”]La fine dell’ homo legens?[/heading]
Ray Douglas Bradbury (Waukegan 22 agosto 1920 – Los Angeles 5 giugno 2012) è stato scrittore di fantascienza e sceneggiatore.
Scritto nel 1951, (pubblicato in Italia nel 1953), Fahrenheit 451 è ambientato in un futuro posteriore al 1960, come in “1984”, è descritta una società distopica.
Interno pomeriggio, casa da sistemare, non ho voglia di fare nulla, il lavoro di mattina mi ammazza, le ossa sono anarchiche.
Ho il telefono accanto e penso che “Devo” fare un paio di telefonate, cavolo non ho memorizzato i numeri. Panico. Ricordo di averli segnati, dove? Ah sì! Stavo leggendo Fahrenheit 451 e sicuramente avrò messo il solito fogliettino rimediato al negozio lì dentro. Gran bel libro quello… Flashback, rivedo tutta la storia davanti…
Il protagonista, Montag, è un vigile del fuoco, ma non come lo intendiamo noi, in questo mondo i vigili del fuoco bruciano i libri, il titolo si rifà proprio alla temperatura d’accensione della carta. Il suo lavoro consiste nel rintracciare chi si è macchiato del reato di lettura e di bruciarne tutti i libri.
La televisione è l’unico mezzo approvato per istruirsi, ogni altra forma di comunicazione è ritenuta inutile e dannosa, solo il governo decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. E i bravi cittadini si devono attenere solo alle sue regole.
Montag è un cittadino ligio alle regole fino al momento in cui incontra la sua nuova vicina di casa, Clarisse, la quale è il simbolo della diversità, la sua famiglia non guarda la televisione e passa le sue serate a discutere e confrontarsi. Montag per la prima volta viene messo di fronte al fatto che esiste un modo diverso, da quello imposto dal governo, di vivere. Ciò lo incuriosisce e lo spinge a commettere un’infrazione, legge un trafiletto di un libro che sta per bruciare. Da quel momento inizia a salvare i libri.
Da qui inizia la crescita personale di Montag, la consapevolezza di vivere in un mondo sbagliato, da qui inizia anche la sua rovina.
La moglie, Mildred, completamente assuefatta e succube del sistema lo denuncia. Montag è costretto a scappare, durante la sua fuga si imbatte in un gruppo sovversivo; uomini fuggiti dalla società che costituiscono la memoria letteraria e storica dell’umanità, sono dei libri umani, ognuno di loro conosce a memoria un libro per trasmissione orale. Anche Montag diverrà un libro umano.
E’ uno di quei libri che ognuno di noi dovrebbe leggere una volta nella vita, come “1984”, è un romanzo disturbante, di quelli che ti lascia tanti interrogativi e ti costringe a cercare risposte nel mondo che ti circonda. Ti apre gli occhi. Cambia la tua visione. Denuncia il controllo esasperante di cui siamo ignare (?) vittime, e lo rappresenta benissimo, basta guardare il nostro quotidiano, ormai le nostre piazze sono i centri commerciali, trascorriamo con personaggi di fantasia, protagonisti dei programmi televisivi, tanto tempo quanto ne dedichiamo ai nostri simili, arriviamo perfino ad inserirli nelle nostre conversazioni come se facessero parte della nostra storia personale. D’altra parte nel nostro ambiente in rapido e costante mutamento, le tradizione, i costumi, gli usi tendono a perdersi e ci ritroviamo più spesso ossessionati da moda e stili che interessati alla Storia.
Non so se Bradbury fosse a conoscenza, non ho trovato riscontro dell’autore, del fatto che nei campi di concentramento alcuni rabbini fungevano proprio da libri umani le cui pagine potevano essere consultate dagli altri prigionieri non solo per trovare un conforto, ma anche per due altri motivi: salvare la loro identità, negata da coloro che sono stati definiti “assassini della memoria” e proiettarsi verso un futuro che trascendesse la loro inevitabile morte.
Cerchiamo di non essere, noi stessi, gli assassini della nostra memoria. Ogni tanto, spegniamo la televisione, il computer, il telefono. Torniamo analogici. Leggiamo un libro, la parola scritta implica un grande processo di immaginazione. Prendiamoci il tempo di parlare con chi ci sta intorno, di conoscere altri pensieri e altre visioni. Cresciamo ed evolviamoci insieme. Coltiviamo e curiamo il nostro libero pensiero!
Le telefonate possono aspettare… Leggo.