[heading style=”subheader”]E’ scaduta il 31 di ottobre la proroga concessa ai Comuni del comprensorio di Bracciano dal Commissario ai Rifiuti della Regione Lazio.[/heading]
Grazie a questo provvedimento, questi Comuni hanno potuto continuare a sversare rifiuto “tal quale” dentro la discarica di Cupinoro sino a giovedì scorso.
Fino ad ora i rifiuti sono stati così scaricati dagli autocompattatori direttamente dinanzi ai denti della pala meccanica e sotto il becco di uno stuolo di gabbiani che allietano il dolce profilo della nuova Malagrotta.
Con questa modalità “selvaggia” di conferimento, i rifiuti arrivano in discarica senza subire alcun trattamento, carichi dei residui del cibo ed altra componente organica, con un volume superiore almeno del 30% rispetto al rifiuto sottoposto a trattamento meccanico biologico (una procedura che qui nel Lazio è praticamente gestita in monopolio dal sempreverde Manlio Cerroni, patron di Malagrotta) e garantendo la produzione di abbondante e pericoloso percolato (un liquido maleodorante che infiltra la falda acquifera e va perciò accuratamente raccolto ed inviato ad appositi inceneritori).
Cosa succederà allora da oggi?
Niente di nuovo. Regione Lazio ha già autorizzato l’ampliamento della discarica per ulteriori 450.000 metri cubi, sufficienti a questi ritmi per mantenerla aperta ancora per un anno. Una nuova Malagrotta, che riceverà anche 20.000 metri cubi di rifiuti trattati dalla capitale.
Non risulta d’altra parte ad oggi iniziata la procedura di autorizzazione e costruzione di uno stabilimento di trattamento dei rifiuti in questo bacino: una procedura lenta che ha ben poche probabilità di concludersi entro un anno.
E la differenziata?
Il quadro è desolante. Si passa dal 14% di Ladispoli al 50% di Bracciano , con percentuali decisamente lontane dal 65% reso obbligatorio dalla Legge.
La soluzione è quindi la solita italianissima “melina”. I Comuni avrebbero infatti chiesto ed ottenuto un ulteriore provvedimento di proroga, concesso pare sino al 31 dicembre di quest’anno, al conferimento di rifiuto tal quale presso la discarica di Cupinoro.
Si arriva a Natale, quindi. Giusto in tempo per chiedere a Babbo Natale una bella bacchetta magica, per risolvere un problema che non si è mai affrontato in maniera organica: un credibile progetto a rifiuti zero.
Foto di Enrico Paravani©