Si sono da poco concluse le Primarie del PD, il più grande partito italiano rimasto ancora in piedi.
Dal dato nazionale si evince una elevata partecipazione, nonostante i 2,00 euro da versare, di circa 3 milioni di votanti.
Un ottimo risultato di partecipazione e democrazia che ha decretato Matteo Renzi come nuovo segretario del partito con il 68% delle preferenze, contro il 18% di Cuperlo e il 14% di Civati.
Ma veniamo a Civitavecchia, il nostro territorio.
La fiorente cittadina che si affaccia sul Tirreno ha visto confermare il dato nazionale.
Su un totale di 2042 votanti si sono registrati 1251 voti per Renzi, 432 per Cuperlo e 345 per Civati.
La corrente Renziana era appoggiata dall’onorevole Marietta Tidei, insieme a Marco Piendibene, Paola Rita Stella e Valentino Carluccio.
La corrente Cuperliana (area D’Alema) era sostenuta dal deposto Sindaco Pietro Tidei, oltre a Fabrizio Barbaranelli e Clemente Longarini.
La lista Civati non ha invece avuto supporto da nessun vero e proprio big locale, contando però sul supporto di componenti importanti del Direttivo PD come Bruna Luce ed Edmondo Cosentino.
È indubbio che il Partito Democratico abbia deluso molti elettori in questi ultimi anni ma, nonostante questo, si avverte forte la volontà di cambiamento “interno”: sono quei 345 voti per Civati.
L’anomalia tutta civitavecchiese sta proprio in una delle prime dichiarazioni di Renzi “Oggi non è la fine della Sinistra. Oggi è la fine di un gruppo dirigente della Sinistra.”
In questa frase e nella conoscenza delle dinamiche del Partito cittadino si evince che forse, e sottolineo il forse, nulla cambierà rispetto a prima, almeno a Civitavecchia. Una parte consistente del locale gruppo dirigente ha evidentemente appoggiato la corrente renziana. Siamo davvero convinti che questo preluda al cambiamento?
Altra anomalia, che in questa fase politica stride, è il comportamento dei Giovani Democratici. I quadri dei giovani cittadini si sono schierati, stranamente, pro-Renzi, alla faccia del rinnovamento locale, mentre la base ha appoggiato Civati, come è accaduto nel resto d’Italia.
Di fatto il Partito sta in mano alle stesse persone che lo hanno tenuto sin’ora: le stesse persone che, oltre alle amministrazioni Tidei, non hanno saputo dare un governo diverso e continuativo a questa città storicamente di sinistra.
La domanda nasce spontanea: ma la fine del gruppo dirigente al quale si riferisce Renzi riguarda anche i dinosauri civitavecchiesi?
Perché è proprio a questa risposta che il PD locale deve rispondere, perché è questo che la gente vuole.
Alle prossime elezioni di Maggio può un PD, questo PD, essere di nuovo credibile?
Foto di Enrico Paravani ©
3 Comments
chicca
10/12/2013 at 11:57…ma ho letto bene? . C’é un ti dei in una corrente e un ti dei in un’altra corrente….che spifferi……meglio tenere le finestre e le porte chiuse.
Gianpio
10/12/2013 at 21:51Fotografia perfetta, è la sacrosanta verità. Purtroppo il problema è sempre lo stesso un partito in mano alle stesse famiglie. Ora non capisco solo una cosa perchè hai scritto questo bel articolo. Io non ti nascondo che sono un ex elettore del PD che non lo vota da almeno 10 anni perchè non condivido ne la linea politica che il gruppo dirigente nazionale. Come aggravante c’è la pessima situazione del PD civitavecchiese che ha dato il peggio con la sciagurata candidatura di Tidei a sindaco, perchè rappresenta tutto quello che ripudio: affarismo con gli amici degli amici, raccommandazioni col fine del voto di scambio, arroganza ed ignoranza!!
Io però credo in Renzi e credo che la politica vada fatta nella casa democratica sancita dalla costituzione e cioè il partito. Secondo me dovremmo andare nella sede del PD civitavecchiese e sbatterli fuori dalla sede a calci in culo per iniziare un nuovo corso, un nuovo modo di fare politica, una nuova sinistra: meritocratica, onesta e leale.
Giulio Santoni
11/12/2013 at 17:48Ciao Gianpio, il motivo principale per il quale ho scritto questo articolo è perché sono uno che è stato deluso dal PD. Dal gruppo dirigente di questo PD.
Confido e spero in un vero rinnovamento della classe dirigente, ma, dall’elenco delle “famiglie” è evidente che, ad oggi, ciò non è possibile.
Ecco perché la “famosa” frase di Renzi stride con la nostra realtà.
Non ho mai avuto tessere e mai ne avrò, pertanto posso soltanto mettere in rilievo dei spunti di riflessione dall’esterno. Ciò nonostante il mio contributo l’ho dato anche questa volta andando a votare per le Primarie, purtroppo rientro in quei 345 voti di Civati, l’unico che ad oggi mi da un minimo di luce per intravedere, come dici tu, meritocrazia, onestà e lealtà.