Siamo in campagna elettorale oramai da mesi, ma eccoci oggi entrare nel rush finale.
Se fino ad ora siamo stati invasi da manifesti elettorali, faccioni sorridenti di candidati sindaci e di consiglieri, da domani dobbiamo prepararci al peggio.
Anche in questa tornata tutti i cittadini devono assistere inermi al sistematico imbrattamento della città senza il rispetto dei cittadini e dei luoghi.
Esclusi dalla contesa degli spazi elettorali solo i pochi candidati che, o per scelta del rispetto delle regole o per gli scarsi mezzi economici, sono estranei a questa lotta.
È una guerra antica, che prima si combatteva a notte fonda.
Lo spirito era quello di una vera e propria guerriglia, con tanto di imboscate che facevano dell’attacchino uno stratega al quale veniva riconosciuto ruolo e grado meritato sul campo di battaglia. Gli attacchini erano persone selezionate, fidate, spesso le opposte fazioni venivano alle mani, spesso gli attacchini subivano gli insulti peggiori e mille provocazioni, ma tutto rimaneva circoscritto nell’arco della notte e c’era un maggior rispetto dei luoghi pubblici.
Oggi l’attacchino è altra cosa, è un imbrattatore, non è più necessaria una strategia ma è sufficiente insudiciare la città e chi lo fa di più è il più bravo.
Anche i manifesti erano un’altra cosa, erano graficamente ben fatti. Come non ricordare quelli storici ai tempi della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano? La carta era di migliore qualità, per non parlare della colla, facile da preparare ma difficile da staccare una volta che si era asciugata.
Oggi è tutto brutto, foto assurde, sfuocate, arrangiate, una carta fina fina quasi trasparente e, soprattutto, una colla che non attacca, e basta una folatina di vento per trovare decine di manifesti a terra.
Non ha senso questa guerra, non hanno senso tutti questi faccioni, non ha senso l’imbrattamento di una città fatta da chi vuole propagandare il buon governo e la migliore amministrazione pubblica possibile.
Se è vero che vi candidate a governare, iniziate almeno a rispettare le regole e ad aver cura della vostra città, voi candidati sindaci dovete essere i primi.
Foto di Enrico Paravani ©