Spesso per spiegare le malefatte e le porcherie operate dalla classe dirigente italiana, dell’una o dell’altra parte, si finisce col giustificare il tutto dicendo che “gli italiani sono fatti così”, e il frutto è quello che l’albero produce.
Secondo questo modo di pensare, nessuno è mai responsabile di ciò che commette, nemmeno Mussolini, è fatto così. Il buon Andreotti? Idem, per non parlare dell’esule SorBettino: era più fatto di molti altri.
Triste realtà quella italica. Giolitti diceva che gli italiani sono gobbi e che non si poteva fare un vestito a un gobbo se non con la gobba. Lo stesso Pelatone, amava spesso evidenziare che i suoi connazionali erano dei buoni a nulla. In fondo poco è cambiato in un secolo e mezzo, e senza andare troppo più indietro si può tranquillamente affermare che la famosa Responsabilità ognuno ce l’ha sul groppone così come si ha sulle spalle il Debito Pubblico. Certo, il bracciante lucano è responsabile per la sua cinquantaseimilionesima parte di quanto accade ora in Italia, ma è altrettanto vero che un ministro è abissalmente più responsabile del bracciante e non ci sono attenuanti nè giustificazioni.
Difendere il Governo di questi tempi è impresa ciclopica, al pari delle fatiche di Ercole, e, sapere che i pesi e contrappesi repubblicani rallentano l’azione del premier non giustifica l’assoluta mancanza di idee, di verve, di spinta a migliorare che un’ istituzione dovrebbe avere nelle sue attività prioritarie.
L’immobilismo “Lettiano”, da qualsiasi lato lo si guardi, denota toni grotteschi, da farsa medioevale, un passetto avanti (se tale si può definire) e dieci indietro, sempre a cercar di tenere insieme un agglomerato eterogeneo di “Onorevoli Colleghi” per portare avanti l’azione di governo tanto cara alla UE e alla Merkel.
“E il popolo?” Direte voi.
Beh, l’italiano di per sé non si fa tanto trascinare in masse che rischiano mettendoci la faccia. Si pensi che nell’era fascista, dopo il ’43, le truppe partigiane si aggiravano intorno alle 100.000- 150.000 unità, una cifra che non è mai stata precisa per ovvi motivi di clandestinità e che appare modesta su una popolazione bue come quella del ventennio… ma sto divagando troppo. Gli Italiani non sono fatti come i loro Governanti, ma ora più che mai sono proni ai dettami del loro orticello personale, chinando il capo e cercando di non disturbare troppo il manovratore, che di manovre non ne fa punto.
Certo, vedere che, in tutta l’area occidentale e non, il dissenso sta dilagando a macchia d’olio, che l’effetto domino sta buttando giù, una ad una, le tessere di un ordine internazionale da sempre precario, ma mai come in questo momento instabile, e da noi non si riesce a restituire credibilità e concretezza all’Istituzione per eccellenza del nostro Paese , lascia molto l’amaro in bocca.
Che forse le larghe intese abbiano definitivamente vinto?
Che forse Giolitti e Mussolini avessero ragione?
Vorrei aver torto, ma per favore qualcuno mi smentisca. Io, in piazza contro un certo tipo di malgoverno sono pronto a tornarci, e voi?
Foto di Enrico Paravani ©
1 Comment
Paola Angeloni
19/12/2013 at 18:34Il CONSENSO, L’ ATAVICO, IL SOVVERSIVISMO FOLLAIOLO, L’ EPILOGO : DALLA GUERRA D’ ETIOPIA ALLA II GUERRA MONDIALE. I PADRI.