E’ molto difficile riassumere in poche righe quanto accaduto al Consiglio Comunale di ieri.
E’ tuttavia abbastanza chiaro un fatto: l’attuale maggioranza pentastellata ha commesso una serie di errori politici, a nostro modo di vedere, dettati da una certa ingenuità legata forse in parte all’inesperienza. Ma forse in parte anche ad una certa morbidità nel far pesare le proprie linee politiche e decisionali.
La premessa al Consiglio di ieri è costituita dalla volontà dell’attuale maggioranza di dare seguito ad una legittima richiesta da parte della minoranza sull’istituzione di una Commissione ad hoc per la valutazione ed approfondimento della questione riguardante l’entrata di Civitavecchia nell’Area Metropolitana di Roma. Non è tanto sindacabile la volontà della maggioranza di voler coinvolgere, in spirito democratico, la minoranza, attraverso l’istituzione di questa commissione. Ma è molto criticabile il piangere per la scorrettezza degli avversari politici in fase di Consiglio Comunale a causa della presentazione di questo o quell’emendamento.
Partendo dal presupposto che ad oggi il Comune di Civitavecchia non ha affatto certificato una linea politica contraria all’entrata nell’Area Metropolitana con alcun atto ufficiale (primo errore), l’istituzione della Commissione ritornerà sicuramente utile in fase di approfondimento nel caso in cui tale uscita si rilevi, come prevedibile, piuttosto macchinosa.
E allora perché lamentarsi della scorrettezza del PD che non ha mai fatto mistero della propria volontà politica di spingere Civitavecchia nelle braccia dell’Area Metropolitana di Roma?
Il discorso rimane in piedi a prescindere dalla correttezza presunta o dall’effettiva utilità degli emendamenti presentati ed è anzi confermato dalla bocciatura di un ulteriore emendamento, presentato in Consiglio dal gruppo de “La Svolta” e che dal punto di vista politico era perfettamente in linea con la volontà della maggioranza.
Perché bocciare quello e poi lamentarsi dell’ostruzionismo o della furbizia del PD?
La proposta di Grasso a nostro parere doveva essere accolta per il semplice fatto di essere in linea con la tanto sbandierata volontà politica del M5S.
E’ stato bocciato l’emendamento di Grasso perché proveniva dalla minoranza? La linea politica non conta in questo caso?
Altro punto critico che ci pare evidente riguarda l’organizzazione del gruppo consigliare della maggioranza che è stata costretta, in evidente difficoltà, ad astenersi all’ultimo secondo su un emendamento del PD stralciato dalla precedente mozione. E questo tipo di difficoltà appare più grave soprattutto in prospettiva futura. A noi sembra sia bastato abbastanza poco per mandare in confusione la maggioranza in consiglio.
Quanto sopra senza considerare poi l’originale procedura di votazione proposta dal Segretario Generale. Noi ricordavamo i consiglieri chiamati per nome e cognome votare singolarmente all’urna. A quanto pare ieri non è stato così.