Immaginate di incontrare casualmente, per strada, un vostro vecchio amico che non vedete da tempo. E che lui invitandovi a prendere un caffè assieme inizi, dopo poco, a parlare di politica. È garantito, dopo un po’, vi ritroverete a parlare della politica cittadina.
Ora, immaginate che questo vostro amico ammetta di non aver seguito affatto le dinamiche politiche cittadine degli ultimi 15 anni dal momento che è stato fuori all’estero e in giro per il Paese per motivi di lavoro.
Ecco adesso iniziate a mettere assieme le idee e spiegategli, se potete, cosa è successo in questo lasso di tempo.
Ovviamente il sangue si gela in preparazione della titanica impresa.
Tuttavia esiste un modo per riassumere ciò che è successo negli ultimi 15 anni a Civitavecchia, in fatto di politica ed Amministrazione cittadina. Un metodo che sicuramente torna utile in casi come questi.
Il metodo consiste nel rispondere al vostro amico che tutte le dinamiche decisionali e amministrative che hanno influenzato le scelte della “politica” della nostra città possono essere riassunte da un tavolo da biliardo.
A quel punto il vostro amico protesterà.
Tranquillizzatelo e continuate, con calma, a spiegare. Il tavolo da biliardo che deve considerare ha già tutte le palle sparse per il tappeto verde e che non importa la scelta del gioco; palla 9 o all’italiana. Dovreste spiegargli che la risposta alla sua domanda equivale a voler risalire ad ogni singola giocata dei due contendenti, sino a ricostruire l’attuale posizione delle palle e così descrivere l’attuale quadro politico.
Ecco! Spiegategli che l’impresa è impossibile.
Specificate che sì, esiste memoria storica degli eventi ma che la mole di informazione necessaria è gigantesca e implica una ricerca giornalistica seria fatta di: centinaia di persone che hanno fatto migliaia di dichiarazioni che dopo qualche tempo hanno iniziato a sovrapporsi e contraddirsi; di centinaia di persone e decine di compagini politiche che nel tempo hanno prima collaborato e poi sono divenute avversarie, o che hanno cambiato nome e si sono fuse o scisse in formazioni prima diverse poi simili, come fossero degli asteroidi a spasso nel vuoto in balia della gravità gioviana; di migliaia di documenti ufficiali; di qualche centinaio di documenti programmatici caduti nel vuoto.
Ora parlategli francamente: a Civitavecchia negli ultimi 15 anni non è cambiato poi molto. Non è cambiato il tavolo da gioco. Le regole sono cambiate parecchie volte. Ma quello che conta davvero, i giocatori, non solo non sono cambiati, ma non hanno cambiato nemmeno la stecca.
A quel punto forse capirà.
Foto di Enrico Paravani ©