Il 25 maggio si terranno le elezioni amministrative a Civitavecchia ed anche per questa tornata, oramai è ufficiale, i numeri sono davvero impressionanti: 9 candidati a Sindaco, 25 liste e quasi 600 canditati a consigliere comunale. Certamente sono stati fatti dei piccoli miglioramenti rispetto alle precedenti amministrative visto che le liste sono passate dalle 29 del 2012 alle attuali 25 (e che progressi!!)
Ebbene si, anche quest’anno si è candidato un esercito di cittadini!
Sin da subito una differenza basilare tra le due tornate elettorali dobbiamo sottolinearla.
Nell’annata elettorale del 2012 si contrapponevano sostanzialmente due blocchi e, pur con mille difficoltà, una coalizione di centro sinistra si presentava “unita” contro un centro destra fautore del dissesto del Comune di Civitavecchia. Oggi, al contrario, notiamo di fatto la sparizione dei due blocchi e la liquefazione di tutte le ideologie in una melma indistinta.
Nel 2012 la coalizione del centro sinistra si presentava con un programma di coalizione decisamente ambizioso, frutto di confronti costruttivi e di contributi positivi delle varie forze rappresentate. Quel bel programma è stato però purtroppo totalmente e puntualmente disatteso. Non meno importante da ricordare è la presentazione del “codice etico” sul quale molto si discusse, ma che, da un punto di vista di onestà e lealtà, era essenziale fosse stilato per salvaguardare il futuro consiglio comunale dalla presenza dei “casaccari”.
Oggi, invece, scorrendo nel dettaglio le liste dei canditati si nota che sono presenti tra gli altri, oltre ai soliti volti dal pacchetto di voti sicuri, una miriade di transfughi comunemente detti “venduti”, gente che passa da uno schieramento all’altro senza alcun ritegno, senza provare vergogna ma sempre con un buon perché.
Traditori di ideali, illusionisti da due soldi, attori di una sempre nuova campagna elettorale indifferentemente per la sinistra o per la destra. E si ha la netta impressione che si sia preparato il territorio migliore per cercare di silenziare le voci interne di dissenso apparecchiando la squisita macedonia delle larghissime intese.
E allora, quando leggiamo la composizione di alcune liste civiche che dovrebbero rappresentare una qualche idea di sinistra, non possiamo non notare che i sani principi del codice etico, stilato appena 2 anni fa, sono andati a farsi benedire.
Il codice etico è sparito, non esiste!
È carta straccia!
“Il Codice etico che abbiamo adottato ha finora raggiunto il suo scopo costituendo un argine a chi ha fatto del trasformismo la sua occupazione più redditizia. Abbiamo costruito un muro, infatti, per evitare una colonizzazione da parte di molti candidati del centrodestra che hanno bussato alle nostre porte ne è dimostrazione la prolificazione di candidati a sindaco nel centrodestra.” cit. Pietro Tidei, marzo 2012
Queste belle parole, che hanno avuto la loro importanza tra gli elettori di sinistra, oggi non trovano più significato, riecheggiando vuote nel nulla.
La mancanza di regole etiche, anzi il loro calpestamento, mette in crisi tutti quei candidati che, di sinistra, onesti e politicamente nuovi si schierati al fianco di un antagonista politico.
Cosa li unisce?
Cosa unisci questi ultimi ai casaccari?
Quale rapporto si è instaurato tra questi transfughi e il candidato a Sindaco?
Non la fede politica, certo.
Non gli ideali, supponiamo.
Non la visione della stessa società.
Cosa allora?
Sicuramente il post elezioni risponderà a questi e più quesiti.
Foto di Enrico Paravani ©