Il Prefetto Gabrielli si rimangia la parola data.
Dopo aver imposto l’arrivo in città di non più di 300 migranti, da alloggiare presso la Caserma De Carolis, dietro la minaccia di realizzare in alternativa una tendopoli avente lo stesso scopo, ecco che il super-Prefetto ci ripensa e si rimangia la parola.
Convocati urgentemente in Prefettura, il Vice Sindaco Lucernoni ed il Consigliere Floccari si trovano sbigottiti dinanzi alla comunicazione dell’imminente apertura di un “campeggio” per un centinaio di migranti sul territorio della Città d’Incanto.
Quale campeggio?
Quale struttura ha i requisiti per ricevere entro poche settimane un così nutrito gruppo di ospiti?
Ed ecco che il pensiero va alla Frasca.
Forse il campeggio che la Campeggiatori Pineta La Frasca (dietro il quale non è difficile scovare il gruppo Pulcini) ha, o meglio avrebbe, comperato da ARSIAL ad aprile 2014 può essere il motivo dell’appetito dell’alto burocrate fresco di nomina?
Quel campeggio che vanta ben 52 case mobili, realizzate senza permesso di costruire e senza autorizzazione paesaggistica, ma ha una proprietà così vicina agli ambienti di Mafia Capitale potrebbe mai essere ritenuto appetibile proprio da chi è chiamato a salvaguardare il rispetto della Legge?
Eppure basta sbirciare le visure camerali della Nuova Frasca SRL (proprietaria del 90% della Campeggiatori Pineta La Frasca) per scoprire che si tratta di una società che al 33% appartiene ad Asara Maria Bice, moglie di Antonio Pulcini, e che il restante 67% è di Giuseppe e Roberto Aliberti indagati già dal 2014 per vari reati insieme allo stesso Pulcini.
foto Gian Marco Timidei ©