Sapete a cosa stavo pensando? Stavo pensando che oggi è la festa dei lavoratori. Tutti, nessuno escluso. Anche se disoccupati.
La storia mi guarda storto perché, tecnicamente, è la festa degli operai che hanno lottato per avere dei diritti, non solo doveri oltre l’umana comprensione. Di lavoratori autonomi non se ne parla proprio, per cui oggi dovrebbe essere un giorno come un altro per quelli come me.
Infatti lo è, come tutte le domeniche, le feste comandate, l’una di notte e in piena febbre a 40.
In Italia si trovano ancora grandi masse di genti che, appena dichiari di essere un libero professionista, ti fissano increduli, trattengono una risata e ti domandano se hai intenzione di trovare un lavoro serio. Poi non vi dico con il lavori nel settore web. Puro divertimento.
“E basta stare al piccì! Vai a lavorare!”
Perché lavorare non è offrire un servizio, mentale o materiale, per ottenere dei soldi. Eh be’, ultimamente non è proprio così. Giusto ieri ho incontrato un amico che mi ha pelosamente detto: “Non mi pagano da mesi, ma almeno lavoro”.
Che fortunello, almeno lavora, fa un lavoro serio poco seriamente pagato. Quindi adesso la beneficenza si chiama lavoro. Come i fuson sono diventati leggins, il fard blash, l’autoscatto selfie, il panino con l’impanata McChicken.
Comunque, sì, anche se ci sono persone disposte a pagarmi per quello che faccio quando mi pare e senza bagni di sudore, non mi azzarderei mai a chiamarlo lavoro, non vorrei offendere chi ha posto la bandiera anche su questa festa e si sente più lavoratore di altri. I liberi professionisti in generale, i lavoratori da scrivania in particolare giocano semplicemente a Monopoli con soldi veri, solo che non hanno lo stesso valore di quelli guadagnati da un operaio, quelli valgono di più perché sono “sudati”.
Il sudore dei lavoratori autonomi è tutto quello che strizzano nelle casse dell’INPS, non puzza, ma li lascia sderenati. Che poi, a ben vedere, su ipotetici quanto incostanti 1300 euro ne vedono puliti puliti 700/800. Ma vengono considerati ricchi. È vero, lo sono. Ricchi di roba da pagare e morti di fame in quanto a diritti, ad esempio quello di ammalarsi.
Il particolare pulcioso che tutti sembrano voler dimenticare è che un libero professionista guadagna solo se lavora e non ha diritto a 18 mesi retribuiti se si ammala. La malattia è concessa solo dopo la consegna di quel progetto o dopo aver risposto a quella email disperata del Signor Contapeli che non riesce a “trovare l’internet nel pc”, per esempio.
E mi viene in mente il blog Afrodite K, di Daniela Fregosi, una libera professionista che a 45 anni si è vista recapitare un tumore al seno e 3000 euro di acconto dall’Inps per l’anno in cui si è ammalata (2013), sì, come se invece di pensare a salvarsi la vita avesse felicemente lavorato e battuto cassa.
Tremila euro che ovviamente lei non ha pagato, anzi, ha rilanciato con una petizione per chiedere più diritti per i liberi professionisti che si ammalano… no, perché capita pure a noi, che magari non sudiamo in fabbrica, ma ci hanno fatto di carne e budella come tutti gli altri.
Va bene, oggi è festa, non voglio rovinarla con questi discorsi, anche perché non esistono lavoratori più lavoratori di altri, è solo l’illusione tipica italica che porta le persone a discriminarsi in tutto per sentirsi migliori del vicino di casa.
Vi lascio festeggiare, io torno Parco della Vittoria a tirare su un paio di alberghi rossi e almeno tre casette verdi.
Lavoratoriiiii, prrrrrr!!
3 Comments
Svendola
01/05/2014 at 15:27Seeeehhh !! ma scherziamo….le partite Iva? lavoratori?…ma se votano tutte Berlusconi !!…e quindi sono ignoranti, mafiosi, corrotti e incapaci !!….ah…tra l altro sono i loro soldi quelli che lo stato spende tutti i giorni….per tutti…..ma a che pro rimarcare certe sottigliezze?…l Italia una repubblica fondata sul lavoro?…certo…ma hanno dimenticato di aggiungere : “sul lavoro delle partite Iva”…con buona pace dei trinariciuti…che gli operai hanno sempre e solo voluti usarli per prendere il potere…..( loro, non gli operai!)
Daniela Fregosi in arte Afrodite K
06/05/2014 at 09:44Bellissmo articolo, ironico ma estremamente vero!!
Francesca Luciani
06/05/2014 at 14:23E’ un onore averti su TerzaStrada. Grazie per il commento. 🙂
Fran