Forse non si può dire.
Forse somiglia più ad uno slogan che al titolo di un libro.
Forse dà fastidio.
Perché pensarlo soltanto?
Vi è mai capitato di inseguire un obiettivo per poi scoprire di aver impegnato tutte le vostre forze invano, perché quello che cercavate nemmeno vi considerava?
Vi siete mai aggrappati all’orgoglio e all’ambizione finendo per ferire voi stessi e le persone che amate?
Quante volte avete dovuto ammettere che fuori dal cerchio del vostro io non capite granché e giurate, mentendo, di aver cercato una strada negli altri e con gli altri?
Ora fermatevi, smettete per un attimo di fare quello che state facendo, appoggiate per terra le vostre logore idee e chiedetevi: “Cos’è che in questo momento vorrei fare più di ogni altra cosa?”
Fatelo!
Un bel Vaffa… di quelli a mano aperta rivolta verso un ipotetico interlocutore, ecco cosa ci vuole per invitare certi periodi ad andare in luoghi esotici a voi cari!
Lo so… Non è politicamente corretto e i perbenisti staranno già storcendo il naso, ma in fondo che ci importa, siamo o no quelli che vengono messi alla porta nelle cene di rappresentanza?
E allora diamo libero sfogo ai nostri sentimenti.
Abbiamo bisogno, sempre più, di certezze che nessuno, nemmeno noi stessi, sappiamo più darci. Quella parolina magica, in fondo, non ci ha mai deluso ed è uno dei capisaldi della nostra fragile esistenza. Esce quando serve, ha un effetto terapeutico, libera le scorie interiori e riesce dove molti farmaci hanno sempre fallito: fa star bene!
Spesso la si pensa soltanto, ma perché limitare un emozione e non condividerla col mondo intero!
Avete mai fatto leva sul vostro orgoglio personale e l’ambizione ferendo in maniera devastante la vostra persona?
Avete mai calpestato il vostro pensiero pur di non ferire chi vi sta intorno sapendo bene che gli altri se ne fregano spudoratamente di ciò che veramente provate?
Quante volte avete dovuto ammettere di non aver capito nulla e che le cerchie di gruppuscoli corporativi non hanno mai fatto parte della vostra vita e vi hanno sistematicamente escluso dalla condivisione di un progetto?
Ecco… è il momento della pausa, fermatevi, congelate il tempo, lasciate che tutto corra, create il vuoto attorno a voi stessi, poggiate per terra tutto ciò che avete in mano, e fatevi una semplice dirompente domanda: “Cos’è che in questo momento vorrei fare più di ogni altra cosa?”
Allungate l’avambraccio aprite il palmo della mano e con sguardo fiero pronunciate la fatidica parolina: VAFFANCULO!!!
Fatelo! Vi sentirete meglio!
Buona giornata.
Foto di Enrico Paravani ©
2 Comments
Simone Medas
17/12/2013 at 09:32Grande! 😉
Paola Angeloni
17/12/2013 at 16:44Ho giurato di cercare una strada negli altri e con gli altri: nell’ insegnamento questo è il giuramento di Ippocrate…ho appoggiato per terra le mie logore idee, ieri, di fronte ai commenti inneggianti alla pena di morte e a donne stuprate. Di cerchie di gruppuscoli corporativi su FB ce ne sono a iosa, non parlo di famelici clientes di uomini politici, ma di persone come noi, anche impegnati nel sociale, amici virtuali, trovi le notifiche. Mi è capitato , a scuola, di ascoltare commenti e considerazioni ignoranti : ” Giordano Bruno giustamente è stato messo al rogo dalla Chiesa “…ma con i ragazzi si parla, si ascolta, si spiega; ma leggere commenti osceni da parte di adulti, anche impegnati e di donne!, che misurano la verginità in base alla lunghezza delle gonne, ai centimetri di ciccia che sono provocatoriamente esposti, con la considerazione di fondo che da sempre divide le donne in MADRI SANTE e le altre puttane, tutto ciò mi ha provocato il VUOTO. Non ho seguito il tuo consiglio, ” più volte l’ ho pagata cara “, ma ho creato una distanza siderale da loro e ho parlato con Damiani della …lievitazione del panettone.