Sabato sera, ore 23
Finisco di servire l’ultimo cliente, chiudo il negozio, senza nemmeno cambiarmi prendo la bici e scendo verso il centro per una serata diversa, vado a vedere la ”movida”!!!
Mentre pedalo mi tornano in mente tutti gli articoli letti in questi mesi, sono terrorizzato!!! Devo mettermi il caschetto da bici? Se mi arrivasse una bottigliata? Se incontrassi i giovani criminali civitavecchiesi? Se capitassi in mezzo ad una rissa? Ma chi me lo fa fare!!! Sfido il pericolo, vado!!! Inizio il giro.
Passo al Circolo Della Soda e trovo un ambiente grande, sereno, persone che parlano all’interno del locale tra una bevuta e l’altra. Live pronto, ma io mi alzo… direzione mercato.
Monto in bici, mi avvio e penso: ”E ora cosa troverò?”
In due minuti arrivo in via Monte Grappa.
Cinquanta metri di strada completamente intasata di gente, due locali su tre suonano musica live. Al Freedom ascolto un live acustico e al Balaclava un gruppo di Roma che fa elettronica. A differenza di prima, la serata non si svolge nei locali, ma fuori. Tutto è molto gradevole, le voci non diventano quasi mai urla (“Uddio me vergogno che me sentino strilla’”), ma non ti devi concentrare sul brusio. Decido di mettermi agli angoli della strada a guardarli, tipo masturbatore seriale.
Inizio le mie prime considerazioni.
1) ‘sta gioventù è proprio bella, anche se si vestono tutti uguali e fanno tutti la stessa cosa;
2) la ”movida” mi sembra tutto fuorché violenta;
3) se togli loro l’alcol togli tutto;
4) ma che cazzo! Uscite solo per scattarvi le foto da postare subito su Facebook?
Non voglio fare Don Andrea sul discorso alcol, però l’uso per l’abuso mi è sembrato eccessivo. Per quanto riguarda gli autoscatti, be’… cioè, ma dai, fate le foto per far vedere che stavate li? Vi abbiamo visti tutti!!! C’eravamo pure noi!!! Posate ‘sti telefoniniii!
Torno a casa con alcune domande: sarà che so’ troppo vecchio pe’ ‘ste cose? Esiste veramente una nuova forma di “autismo” da social network ed alcol?
Una cosa è certa, in mezzo a tutta quella gente mi sono sentito veramente solo. Eh sì, perché fondamentalmente, io, stasera, mi sono proprio rotto le palle! Forse avrei dovuto farmi un goccio e scattarmi una foto.
Foto di Enrico Paravani ©
3 Comments
Sergio
29/10/2013 at 17:57Stasera cinema?
Silvia
29/10/2013 at 17:58….. mi è partito il mouse…. Diceva… Dai ragazzi….. si balla”Ed era venerdì, ed il sabato la gente lavora. A te le considerazioni del caso. Spesso rispondono che siamo senza ritegno, e che non pensiamo allo sviluppo economico e che così mandiamo a casa le persone…. ma la domanda che faccio è: dopo qualche notte che sono costretta ad andare a dormire alle due, la mattina arrivo a lavoro, ma in che condizioni? Non rischio anche io il mio posto di lavoro? SE non sono produttiva, se non mando la mia rassegna stampa in orario, o si mi presento con una voce improponibile in radio, il mio datore di lavoro non mi riprende? Oppure, se sono stanca, non produco di meno? E la giustificazione che darò al mio capo è: c’è la movida sotto casa e la notte non dormo.
“La libertà di ogni essere umano finisca dove inizia quella di una altro”
gianni
29/10/2013 at 22:13alle 3 di notte, un pò troppo, neanche i carabinieri riescono a passare in auto x portar via un suonatore di campanelli, figuriamoci un ambulanza, macchine usate come tavolini, e vomito la mattina, bella movida