Quando con gli amici si parla di social network e Web, puntualmente spunta fuori qualcuno che sentenzia: la televisione è morta, con i social chi la guarda più?
Mi basta pensare ai Trend Topic di Twitter quando va in onda Mistero, per rendermi conto che forse le cose non stanno esattamente così.
Ammettiamolo: chi ogni tanto non si spaparanza sul divano, munito di tablet o smartphone, per commentare in compagnia i vari programmi? In fondo Twitter è proprio come una piazza, anche se virtuale.
Per chi non lo avesse mai fatto e fosse tentato di provare l’ebrezza del connubio Social&TV (citando una vecchia canzone dei Blur che ora non mi uscirà dalla testa per almeno due ore), ecco alcuni suggerimenti per iniziare a cinguettare davanti al televisore.
La perculata paranormale
Come non iniziare proprio da Mistero? Si tratta di un esempio fantastico: il punto di ritrovo virtuale per eccellenza. È tale il numero di tweet per commentare il programma, che quasi non si riesce a leggere tutto. C’è chi si dedica ai conduttori, chi ai singoli servizi e chi alla star indiscussa, che ha pure un hashtag dedicato: lo #gnomoarmatodiascia, detto anche #gnomoconascia.
Non c’è solo Mistero però, anche Voyager ha parecchio da offrire ai cinguettatori appassionati di paranormale ed eventi inspiegabili, tuttavia forse offre meno spunti per quanto riguarda la conduzione.
Reality&Co: lotta all’ultimo televoto
The Voice, XFactor, fra un po’ San Remo. Tutti i reality o show dotati di eliminazione con il televoto possono essere commentati su Twitter. Si possono sostenere i candidati preferiti o esprimere il proprio dissenso per un ingiusto “Per me è NO!”. Si possono commentare anche gli abiti, le scene e quanti tweet farlocchi vengono citati negli spazi dedicati al Web. Ovviamente parlare dei conduttori è quasi obbligatorio (bene o male lo decide lo spettatore).
Approfondimento politico
Momento di crisi economica, politica e sociale: vuoi non essere informato dai talk a tema? Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le esigenze: destra, sinistra, centro e movimenti.
Rispetto ai temi precedenti, questa volta per seguire e twittare bisogna essere un po’ più concentrati, stando attenti alle risse verbali a 140 caratteri. Consiglio di aspettare un pochino prima di gettarsi nella mischia… Meglio passare per una fase di osservazione preliminare.
Film e Serie Tv
Quando si ritrova per caso un vecchio e amato film, scatta la “battaglia delle citazioni” con gli altri compagni di visione.
Il genere non importa: che si tratti di un film d’amore o di una parodia alla Mel Brooks, non si può proprio evitare un tweet con la propria frase preferita. La mia è semplicemente “42” da “Guida galattica per gli autostoppisti”. Beh anche un “Lupo ululà” non è male, e va pure “un casssino quest’anno”.
Il discorso cambia un po’ per le serie tv, dove più che altro è facile commentare colpi si scena o intere stagioni. Ah non dimentichiamo che è possibile fare il “totoscommesse” su quale personaggio morirà in maniera orriblile in serie del calibro di Spartacus.
Grandi eventi (sportivi e non)
Un esempio su tutti: #Sochi2014.
Quando vuoi sapere cosa combina l’Italia basta chiedere: qualcuno che in tempo reale ti dice la posizione sul medagliere lo trovi di sicuro, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Dai grandi eventi poi nascono un’infinità di sottoargomenti, come le varie discipline nel caso delle olimpiadi. Anche gli atleti snobbati nei 4 anni precedenti hanno un picco di popolarità.
Bene, ora non resta che accendere la TV e fare zapping con battute di 140 caratteri pronte in canna. Attenzione però: Twitter&Tv (ri-citando questa canzone) può generare dipendenza.
Foto di Enrico Paravani ©
2 Comments
paragnosta
12/02/2014 at 10:06Ma il guaio è che voi, caro, non saprete mai, nè io vi potrò mai comunicare come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote?
Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io nell’accogliere, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d’intenderci; non ci siamo intesi affatto.
Marina
12/02/2014 at 11:07Il miglior commento che mi sia capitato di leggere. Grazie paragnosta 🙂