Parto dalla citazione del titolo: per i più giovincelli si tratta del ritornello “siamo donne oltre le gambe c’è di più” dalla canzone anni ’90 di Sabrina Salerno e Jo Squillo (se non la conosci ecco il link al video).
Mi è saltato in mente riflettendo sul fatto che moltissime persone usano ogni giorno Facebook per condividere pensieri, immagini, video, teneri gattini e varie.
Ma con gli altri social media, come la mettiamo?
Oltre a Facebook c’è di più!
Sì, perché esistono anche altri, mooolti altri social in verità, e vale la pena conoscerli anche per “sentito dire”, sapere un po’ cosa sono e cosa fanno. Alla fine di questo articolo sarai in grado di impressionare i tuoi interlocutori che di social non sanno niente solo con una manciata di parole. Bello, eh?
Iniziamo col dire che i social media possono essere suddivisi, in maniera spicciola, in varie categorie in base a quello che fanno: ci sono quelli dedicati alla condivisione di immagini o video, quelli per creare contatti professionali; ci sono le piattaforme di micro-blogging e anche dei “social layer” (se in una discussione usi social layer la tua popolarità salirà alle stelle, garantito).
Probabilmente è la piattaforma di micro-blogging più famosa e usata. Ne ho parlato anche in questo articolo, ma un ripasso non fa mai male. La caratteristica fondamentale di Twitter è la sinteticità: non puoi usare più di 140 caratteri e se ne usi di meno è pure meglio. Puoi anche allegare delle immagini, nominare le persone e usare i famosi #hashtag (va che forte, #TerzaStrada è anche un hashtag).
Cosa farci: è molto utile per condividere notizie, dire la propria su argomenti caldi o di tendenza, i Trend Topics. Si può usare per la cronaca live di eventi oppure perculare, ehm, commentare i programmi TV.
Con la nuova versione si sta Facebookizzando nell’aspetto e nelle funzionalità, gioia per alcuni e tragedia per altri.
Tumblr
Anche lui fa parte della famiglia delle piattaforme di micro-blogging, ma è un po’ particolare. Qui i post possono essere lunghi perché non c’è un limite di caratteri. Su Tumblr l’attenzione viene catturata molto dalle immagini e se ne possono inserire anche 10 alla volta. Sono supportati anche i video e le gif animate, oltre a link, immagini e testo.
Una cosa che piacerà a molti: su Tumblr, o sui tumblog, non si gioca a “quanti follower ho più di te”, semplicemente perché i numeri sono riservati.
Cosa farci: cercare persone che postano cose interessanti su un determinato argomento, condividere contenuti e foto in modo semplice (soprattutto da mobile perché la app è facile da usare e la pubblicazione è immediata). Essere creativi.
Non fa per te se ami vedere annunci pubblicitari in ogni dove.
Google+
Eccolo, il social layer! Lo si può chiamare così perché ci si può fare veramente di tutto: creare connessioni “ragionate” inserendo persone nelle cerchie (non è necessario conoscerle o avere collegamenti in comune, come succede per Twitter o Tumblr), si possono condividere articoli, foto e video.
G+ permette una cosa interessantissima: la formattazione dei post. Si può usare il grassetto su un titolo semplicemente racchiudendolo tra * e *, oppure evidenziare citazioni e simili _con il corsivo_. Ma non offre solo questi i vantaggi: quello fondamentale, oltre a scrivere dei post fatti a modo, è che G+ è figlio di Google, quindi può dare una grande mano a chi produce contenuti. Si può ottenere maggiore visibilità nei risultati di ricerca anche grazie all’Authorship collegando il proprio sito/blog al profilo G+. Risultato? La foto e altre informazioni sull’autore saranno visibili nei risultati di ricerca.
Cosa farci: quello che fai su Facebook ma in modo più cool e senza pubblicità (per ora). E supporta le gif animate.
Consigliato per chi non ama i posti troppo affollati (sempre per ora).
Il paradiso per gli appassionati di arredamento, cibo, salute e il bello in generale. Il principio è semplice: hai la tua grande bacheca virtuale con le sue piccole bacheche (board), ognuna dedicata ai più svariati argomenti. Quando trovi sul web un’immagine interessante puoi pinnarla ovvero appenderla in una board. Puoi anche commentare e repinnare dalle board altrui o semplicemente dire che ti piace.
Cosa farci: prendere spunto per lavoretti fai da te, raccogliere belle immagini su ogni tipo di passione, raccogliere ricette da provare e prodotti da comprare in futuro.
Avvertenze: specialmente nei primi tempi può creare dipendenza (provato sulla mia pelle).
Nuvole, cibo, gattini e piedi nudi con spiagge. Il tutto rigorosamente artefatto da filtri vintage. Giusto per fare un mini-riassunto. Ovviamente Instagram non è solo questo. Si tratta di un social orientato alle immagini, come Pinterest, ma molto diverso. Qui le foto sono tutte di formato quadrato e puoi dare loro un effetto particolare applicando un filtro. Non puoi organizzare le foto in cartelle o board, ma puoi usare gli hashtag a modo per definire il tema.
Cosa farci: se ti piace scattare foto con lo smartphone e condividerle con altri appassionati come te, allora fa al caso tuo. Spesso Instagram si usa in combinazione con Twitter, specialmente per commentare live gli eventi… certo ora con qualche difficoltà in più da quando è stato comprato da Facebook.
Youtube
Strafamoso e quindi giusto due parole per non allungare troppo questo post. Si tratta della piattaforma più famosa e usata per la condivisione dei video. Si può trovare un po’ di tutto: dai canali professionali con video di alta qualità a quelli amatoriali, dai tutorial ai filmati di puro intrattenimento. Rispetto agli altri social è più impegnativo, servono delle competenze tecniche un po’ più avanzate del semplice saper scrivere…
Youtube è pappa e ciccia con G+, anzi, è proprio suo.
Cosa farci: mettere a disposizione una particolare competenza o dare sfogo alla propria creatività rischiando di diventare famosi con qualche video sui gattini.
Famoso nell’ambiente professionale. Diciamocelo, se non hai il Curriculum su LinkedIn ti privi di uno strumento importante per farti conoscere professionalmente. Per quanto più serioso rispetto agli altri social, è sicuramente utile per avviare gruppi di discussione mirati su argomenti un po’ più impegnati e permette di contattare aziende e professionisti di molti settori differenti.
Cosa farci: si possono aprire pagine aziendali, conoscere possibili futuri collaboratori o datori di lavoro, mostrare e mantenere aggiornato il proprio CV (possibilmente privo di panzane), rimanere informati su argomenti importanti per il proprio lavoro.
Visto? Questa è una panoramica molto veloce e molto poco tecnica, ma utile per dare un’occhiata al mondo dei social media mettendo per un po’ da parte Facebook. Ok, ora puoi tornare a condividere status e gattini, ma non dimenticarti di condividere anche questo (e gli altri) post di #TerzaStrada!
Se ti va di raccontarmi la tua esperienza con i social lascia un commento, così ne parliamo insieme. 😉