Tutto l’interesse dell’arte è nel principio. Dopo il principio, è già la fine. (Pablo Picasso)
Cosa c’entra una citazione di Pablo Picasso in un articolo che vorrebbe parlare di Sport? Se partiamo dal presupposto che lo Sport sia concettualmente assimilabile come estensione della definizione di Arte, allora, lo Sport è una forma di Arte “cinetica” ancor prima che Arte della competizione o Arte strategica e di confronto. Ed è questo (a parte gli effetti salutari che ne conseguono) ad attirare gli esseri umani, fin da bambini, verso le diverse forme di “espressione” sportiva.
Nell’attuale quadro post-postmodernista, nutrito dalle sostanze ipercaloriche del consumismo di massa, lo Sport ha perso progressivamente il carattere di espressione estetica e di partecipazione competitiva intesa come incontro collettivo. Le manifestazioni sportive sono emulazioni codificate di rapporti e interscambi culturali ancor prima che prove di forza o abilità. E questo è, sulla carta, quello che viene chiamato “Spirito Olimpico” che vorrebbe essere messaggio Universale. E mai come oggi tale messaggio sembra essere scritto sull’acqua.
Nella realtà dei fatti lo Sport, al giorno d’oggi, è una forma di emulazione pura e semplice. E non è tanto l’emulazione “cinetica” del gesto sportivo quello di cui vogliamo parlare, ma l’emulazione dell’immagine popolare dei pochi eletti che vengono trascinati nel cielo dal carro colorato e festante dell’esaltazione pubblicitaria dell’immagine. Ecco quindi che nel nuovo millennio lo Sport non è più una forma di espressione artistica ma una forma di emulazione pubblicistica perlopiù mirata al conseguimento di un’immagine iconica popolare. Lo Sport, ancor prima che essenza, è nei personaggi preconfezionati. E’ nei colori delle divise di questi personaggi. È nei marchi che questi personaggi portano in giro. E’ nelle loro stesse modalità e nei loro stessi stili di vita.
Verrebbe da dire che, tornando alla citazione iniziale, siamo già ampiamente dopo il principio. Siamo alla fine.
Foto di Enrico Paravani ©