L’informazione è un bacino d’acqua in cui tuffarsi, è un altro punto di vista per potersi confrontare, è dati e notizie, lettura dei fatti.
Non si vendono verità ma si rappresenta il tentativo di fornire altri elementi per il ragionamento.
L’importante è che la gente pensi.
L’attore resta il Mittente, chi legge è libero di prendere o lasciare.
Il commento è puro esercizio perché la pratica del pensiero esiste quando gli elementi raccolti vengono condotti ad arricchire i propri ambiti di discussione.
Chi nella stanza fissando il soffitto, chi al tavolo con la birra e il gruppo di amici. Prendi e porta a casa, come dire.
L’informazione non è fatta per convincere ma è creata per fare chiarezza, per determinare dei dati che portino alla luce nuovi elementi.
“La nozione di importanza, di necessità, di interesse, sono mille volte più determinanti della nozione di verità”. (G.D.)
Cari lettori, per la “verità” rivolgetevi a qualcun altro.
Purtroppo l’informazione ha molti detrattori, le loro risposte puntano sempre ad evidenziare qualche dicotomia, vero/falso, buono/cattivo, bello/brutto.
I detrattori è facile individuarli, si rivelano per le espressioni di volontà finalizzate a generare solo confusione, scrivendo proposizioni che non hanno il minimo interesse.
Nessuno di loro regala la frase: ”dici cose di nessun interesse”, ma continuamente rumoreggiano gridando: ”non è vero”.
Anche sentir dire: ”è vero”, non è di alcun interesse perché lascia intendere che esista una verità da scoprire, che gioca a nascondino ma già esiste ed è la dietro, nascosta nel buio.
Ma la verità non presuppone un metodo per scoprirla, solo dei procedimenti per volerla ed ognuno per questi procedimenti, si può dire, che abbia la verità che si merita.
La disinformazione parla il linguaggio del rumore.
L’informazione è desiderio e il desiderio è rivoluzionario, in quanto vuole un numero sempre maggiore di connessioni e concatenamenti.
Questa è buona informazione.
Foto di Enrico Paravani ©