Negli ultimi giorni qualcuno ha snocciolato molliche di pane per fare informazione sulla questione del forno crematorio a Civitavecchia e adesso gli uccellini cattivi si sono mangiati tutto.
Le molliche di pane sono tutte in un comunicato firmato dal dott. Ghirga a nome dell’ISDE (Medici per l’Ambiente) in cui si riporta:
“Rispondiamo pubblicamente ai numerosi cittadini che hanno chiesto ai Medici per l’Ambiente una opinione scientifica circa gli effetti negativi sulla salute umana causati dalla attività dei forni crematori. Un documento recente, frutto di una Commissione Scientifica formata dal Senato degli USA, mette in evidenza i rischi causati dalla attività di cremazione delle salme (Final Report of the Senate Crematoria Study Committee, 2012).”
Armati di grande curiosità siamo andati a recuperare questo documento, che dagli articoli di giornale viene fatto passare per parere scientifico, ed abbiamo scoperto cose interessanti.
Per prima cosa il documento non è una pubblicazione scientifica ma una relazione sulle attività di una commissione senatoriale per lo stato della Georgia negli Stati Uniti d’America. Tale commissione si è occupata di tenere 3 conferenze aperte al pubblico sulla questione dei forni crematori in Georgia sentendo il parere di cittadini comuni.
Un passaggio è a pagina 4 del documento dove si riporta che, in base a studi presenti in letteratura, le emissioni di Mercurio (a causa di amalgama) dal processo di cremazione sono piuttosto basse.
Ancora più incredibile quanto riportato a pagina 7 dello stesso documento: “ No one who spoke before the commitee advocated a reduction in the practice of cremation, as it clearly serves an important need”, ovvero nessuno dei cittadini ascoltati dalla commissione ha chiesto una riduzione della pratica della cremazione (che negli Usa è al 40% e in Georgia al 20%) dal momento che la cremazione è un servizio ritenuto importante per la comunità.
C’è poi un riferimento alla richiesta dei sistemi di abbattimento da adottare, sempre a pagina 7, dove si indica come modello quello europeo o della Gran Bretagna, in cui si utilizzano filtri di resina per ridurre le emissioni, filtri ritenuti costosi (500000$ di impegno finanziario in più). E indovinate un po’ che sistema di filtri è previsto a Civitavecchia?
E’ quasi superfluo a questo punto sottolineare che nel documento non sono presenti dati quantitativi sulle emissioni di Mercurio dalla cremazione.
I dati in realtà non possono essere cercati in un verbale di una commissione del senato della Georgia. Vanno cercati nella letteratura scientifica.
Noi ne riportiamo intanto uno, relativo ad uno studio giapponese del 2010 (i giapponesi che sono un popolo di barbari hanno percentuali di cremazione prossime al 99.9% con quasi 1200000 salme all’anno da incenerire). In questo studio (Takaoka et. al. 2010) si riporta un valore di emissione di Mercurio dovuto alla cremazione pari a circa 31.7 mg/ salma. La proiezione del valore sul numero totale delle cremazioni in Giappone (ricordate che sono un popolo di barbari e bruciano il 99.9% delle salme, ovvero più di 1 milione di cadaveri all’anno) ammonta allo 0.5% del Mercurio emesso dalla combustione dei rifiuti in tutto il paese.
Considerando il dimensionamento del crematorio di Civitavecchia possiamo utilizzare il dato giapponese (che per giunta presuppone che ogni salma abbia almeno 5 amalgame per un totale di circa 3 grammi di mercurio in entrata, valore che in Italia è molto più basso dal momento che nessuno mette amalgame al Mercurio da almeno 20 anni), possiamo calcolare l’emissione di Mercurio annua per un numero di cremazioni pari a 1500 (tale numero è ricavato dal piano industriale del progetto e non inventato).
31.7 mg X 1500 = 47.5 GRAMMI/ANNO
Questi 47.5 grammi annui sono la ragione per la quale alcuni cittadini della Georgia hanno chiesto al Senato di adottare misure cautelative ai forni crematori. Misure cautelative che sono esattamente le stesse adottate nel progetto di Civitavecchia.
Ci rimane comunque un dubbio amletico: come possano i medici dell’ISDE non aver notato che in quel documento era scritto il contrario di quanto affermato nel comunicato stampa.
Riferimenti:
Takaoka M, Oshita K, Takeda N, Morisawa S, (2010). Mercury emission from crematories in Japan. Atmos. Chem. Phys., 10, 3665–3671.