Lo “zero consumo” del suolo e l’“emergenza abitativa” come la “salute” ed il “lavoro” sono le false dicotomie dettate dalle politiche dell’emergenzialità.
Sfogliando il programma del Sindaco Tidei a pagina 35 si legge:
“La futura Amministrazione, porrà particolare attenzione sul consumo del suolo,…omississ… E’ per questo motivo che si adotterà una più incisiva strategia di contenimento del consumo del nostro territorio …omississ… per il mantenimento della vita e dei cicli naturali…omississ…”
ed ancora:
”La scelta politica che si intende perseguire è quella, in collaborazione con l’ATER di Civitavecchia (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale), di costruire 300 alloggi nell’area di Torre d’Orlando applicando criteri di sostenibilità in edilizia”.
Quindi alla domanda su cosa possa fare l’uomo politico per la corretta gestione del contesto ambientale ed urbanistico, il “ritorna al futuro”,ha risposto per conquistare i voti:
1) la programmazione e la pianificazione devono essere volte al minor consumo del suolo per il principio semplice e sano del rispetto “della vita e dei cicli naturali”.
2) ”…costruire 300 alloggi nell’area di Torre d’Orlando applicando criteri di sostenibilità in edilizia”.
Quale senso ha dato all’azione urbanistica l’amministrazione Tidei una volta uscita vincitrice dalle urne ?
Non è difficile ammettere il sostegno delle scelte fondate sulla menzogna.
Si è mentito sul consumo del territorio e la Variante alla Variante 29 non è stata e non ancora viene ritirata.
Ieri, è stata data battaglia all’amministrazione Moscherini producendo documentazioni della Provincia “rossa” che aggiungeva motivi di mancato rispetto della legge, ai motivi ideologici e di differente visione di sviluppo del territorio. L’opposizione alla Variante fu condotta in tutte le sedi amministrative promuovendo proprio i valori scritti nei programmi elettorali. Oggi, dopo le elezioni, tutto questo trova smentita nelle delibere che portano avanti una politica territoriale per il consumo del suolo principalmente a fini speculativi.
La Variante 29 rappresenta infatti il consumo di nuovo territorio per un totale di circa 1.170.860 mq (ha 117,08) di nuove aree da destinare ad urbanizzazione per nuove residenze, servizi generali, aree verdi attrezzate.
Si è mentito sull’emergenza abitativa e allo stesso tempo si vuole giustificare la mancata realizzazione dei 300 alloggi a Torre d’Orlando. Sono aree di Piano Regolatore destinate alle costruzioni residenziali che per interessi ed appetiti politici non vengono realizzate. Si mente adducendo quali imbarazzanti scuse; il prezzo eccessivo per le opere di urbanizzazione che richiederebbero i nuovi insediamenti, che equivarrebbero alle identiche spese necessarie per l’urbanizzazione a norma di legge di una qualunque nuova area sul territorio comunale.
Le scelte politiche di fronte le quali la pubblica amministrazione ha posto l’iscritto alla graduatoria per l’abitazione popolare, sono chiaramente dilatorie e prescindono dalla necessaria celerità per attuare le abitazioni, “subito ed ora”. La sfacciataggine dei politici non trova limiti e le falsità si leggono di continuo sui comunicati. La realtà dipinta dal Sindaco non parla di piani di zona PZ10 (Poligono del Genio2) e PZ11 (Don Milani) approvati nel 2000, pronti da più di 12 anni e mai attuati. La verità contraffatta della comunicazione istituzionale non parla delle aree del PZ10 e PZ11 utili per realizzare volumetrie per più di 400 alloggi circa, che sommati ai 300 circa dell’Ater a Torre d’Orlando avrebbero risolto dall’anno 2012, dall’istante successivo al loro insediamento a Palazzo del Pincio le emergenze abitative. La politica di “zero consumo del suolo” perseguibile con gli strumenti urbanistici attuativi che Tidei si è trovato in mano sin dall’inizio del suo mandato è stata gettata al macero per l’altra via, quella del consumo di territorio, quella della plus valenze derivanti dalla trasformazione dei suoli agricoli in suoli edificabili, quella delle nuove pianificazioni per la realizzazione di abitazioni in edilizia convenzionata ma solo dopo aver incrementato i prezzi massimi di vendita a favore dei venditori e a sfavore degli acquirenti.
Il disegno della città non ha genitori, non deriva da alcuna idea di smart city, non viene suggerita da alcuna pianificazione e l’attuazione a macchia di leopardo crea una mappatura degli interessi che non rispondono alle reali necessità ma sembrano più corrispondere a fattori economici gestiti dal “pubblico” a favore del “privato” .
In questi giorni drammatici è utile capire è utile riflettere ed è utile saper leggere tra le trame, ed è allora che torna in mente: “la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani …mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro il tizio per farsi coraggio si ripete … fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene… il problema non è la caduta ma l’atterraggio…”.
Foto di Enrico Paravani ©