La memoria è per chi riconosce nel passato gli insegnamenti, per non ritrovarsi nelle stesse situazioni e per non ripetere gli stessi errori. Il passato, a Civitavecchia, è la causa di ogni singolo odierno problema e chi, tra i politici, nega il richiamo al passato, è solo colui che sta in fila insieme agli altri mistificatori.
Sono in fila indiana gli scellerati, uno ad uno riconoscibili per il loro gridare in solitudine. Gridano agli scandali del bilancio che alza le tasse per i cittadini, mentre sono tasse che non faranno finire nel baratro del fallimento la città di Civitavecchia. Sono quelli che ripetono, a noi, di non dare la colpa al passato, perché fanno parte, della folta schiera degli inutili spettatori, dell’aumento spropositato del numero di lavoratori nelle partecipate. Forse c’è chi se ne fece un vanto, per quelle assunzioni, ma oggi grida, grida a noi incapaci, incapaci di assunzioni clientelari, di sicuro.
La gente ha memoria, ed era da decenni che non si respirava un’altra aria, decenni trascorsi con bandi e gare mal gestite, ora non più; decenni trascorsi premiando solo i fedelissimi, ora mai più. Oggi il personale lavora per quello che vale, per le competenze che ha, per il lavoro che gli appartiene. Adesso i dipendenti lavorano per il comune di Civitavecchia, senza comandi ed intromissioni politiche. Ma c’è chi grida per questa aria nuova e ne ha ben ragione perché ha perso il controllo.
Attendiamo le ultime minacce, fatte uomo e voce dei disperati, per la più biasimevole mistificazione. Ma quella stessa gente, strumentalizzata in ogni singolo articolo di teleradioserva, è per loro sfortuna, la stessa gente per la quale ci danniamo e ci danneremo per risolvere le situazioni. Siamo civitavecchiesi e governiamo civitavecchia e nessuno può permettersi di sottrarre a noi il sentimento di solidarietà e di rispetto per la persona.
Stiamo lavorando, per ricostruire la nostra città, sulle macerie lasciate dai politici vecchio stile, quelli del “io ti do, in cambio tu, che mi dai?”. Noi diamo, costruiamo, lavoriamo contro il tempo rubato da chi ha governato la città mandandola in malora, in cambio noi avremo il piacere e la soddisfazione di riuscire a risollevare le sorti di una città impoverita. Mettetevi a sedere strilloni, non gridate ma, con mestizia, ricordatevi chi eravate, cosa avete fatto, o cosa avete lasciato che accadesse, ed abbiate memoria.
2 Comments
Michele Pascale
25/08/2015 at 22:18Caro Pantanelli, mi fa piacere vederti alle prese con la narrativa. Avrei piacere, però, di vederti all’opera come assessore ai lavori pubblici. Più passa il tempo più credo che qualcuno ti abbia rapito, messo in una scatola e spedito in Madagascar. E che al tuo posto abbiano messo un pupazzo a batterie.
Per cortesia, meno letteratura. E fa il tuo dovere di assessore.
Brazo
16/09/2015 at 22:17ma ancora esistono i socialisti? Non sono fuggiti tutti ad Hammamet?