Napoleone durante la campagna d’Egitto fece uccidere migliaia di mamelucchi con mogli e figli al seguito dato che non poteva, nelle condizioni in cui era la sua armata, portarseli dietro come prigionieri. Se li avesse lasciati andare quelli sarebbero corsi dai loro compagni e avrebbero rimpinguato l’esercito nemico. I condannati a morte erano talmente tanti – non erano solo i mamelucchi ad essere uccisi in quanto soldati ma anche il loro seguito, donne e bambini compresi – che Napoleone ordinò di recuperare le palle dei moschetti per continuare a sparargli.
Napoleone era un criminale di guerra? Io credo di si (e nella sua epopea ci sono anche svariati altri casi analoghi che confermano il giudizio). Era indifferente? Io credo di no. Ha fatto una scelta dettata dalla convenienza logistica della sua missione di conquista.
Gli eredi di quelle popolazioni che attualmente muoiono nel Mediterraneo nella più completa indifferenza della Comunità Europea e del Mondo Occidentale sono condannati a morte o no? Forse sono condannati a morte in senso probabilistico?
Forse ci vuole più coraggio ad operare delle scelte. L’indifferenza pur non essendo un crimine è ad un solo passo di distanza dal delegare qualcun altro ad usare un moschetto.
P.S Forse sarebbe stata più opportuna un’immagine tra le tante che documentano la strage dei migranti che da mesi è in atto. Non ho il coraggio di metterla anche perché forse è forte il senso di colpa dettato dalla paura di dover rinunciare anche solo ad un briciolo del privilegio di essere casualmente un cittadino del Mondo Occidentale. Alcuni dicono che provare vergogna è già un passo avanti. Ci sarebbe da capire in quanti provino questi sentimenti. E soprattutto se è sufficiente.