[heading style=”subheader”]Il PD ha una vera passione per i termovalorizzatori. Rapido tour del Paese per lettori increduli.[/heading]
Il PD predilige l’incenerimento dei rifiuti. Proprio così. Non ne conosciamo i motivi, ma è un dato di fatto.
Non ci credete? Vediamo. Tenetevi forte, ché giriamo l’Italia in due minuti.
Incominciamo dal pezzo forte: l’inceneritore di Acerra, sponsorizzato direttamente dal premier PD Romano Prodi.
Il partito fa addirittura scendere in campo il suo responsabile nazionale per l’Ambiente, Roberto della Seta, a spiegare alle folle la bontà del progetto adottato. Poi il progetto si impiglia, tartaglia e non decolla e deve intervenire niente meno che il successivo Governo Berlusconi per farlo risorgere (grazie ai massaggi del Super-Commissario Bertolaso).
Per quell’impianto e per l’intero ciclo di gestione dei rifiuti in Campania c’è un processo in corso davanti al Tribunale di Napoli a carico dei manager di Impregilo e dei vertici del commissariato di governo, a partire dall’ex governatore Antonio Bassolino (PD). Un impianto che avrebbe dovuto rappresentare un affare gestito e pagato da privati, ma che, grazie al Ministro Clini, l’Amministrazione Regionale Campana ha recentemente comprato a peso d’oro dalla stessa Impregilo. Un grande affare, i rifiuti.
La Campania è però la Terra dei Fuochi. E allora anche Vincenzo de Luca, sindaco di Salerno, sogna di riuscire a realizzare il secondo termovalorizzatore campano nella sua città (e ci becca anche un più di un avviso di garanzia). Certe passioni bruciano ed è facile scottarsi.
Ma i termovalorizzatori piacciono solo ai terroni? No. Facciamo un salto nel freddo Nord e troviamo ad aspettarci il secco Piero Fassino, sindaco di Torino, che ha in corso la privatizzazione dell’inceneritore del Gerbido, realizzato nel 2006 dal suo compagno di partito Sergio Chiamparino. Stranamente incenerire i rifiuti non rende nemmeno a Torino.
Sempre al Nord è Pietro Vignali, sindaco di Parma sino al 2011, che sponsorizza (con l’aiuto di un allineamento astrale regione/provincia marchiato PD), la realizzazione di un inceneritore anche nella bella città emiliana. Poi arriva la vittoria del M5S ed il PD, soltanto qui, s’accorge del pericolo inceneritori per usarlo contro il neo-Sindaco Pizzarotti (colpevole di non aver fermato un progetto totalmente PD).
E andiamo quindi a Modena, dove il Sindaco Giorgio Pighi, sempre piddino, autorizza il potenziamento dell’inceneritore, costruito nel 1980 dall’amministrazione del Monte (PD) e potenziato nel 1995 dall’amministrazione Barbolini (PD).
Contro corrente il Sindaco di Forlì Roberto Balzani, che si scontra contro il suo stesso partito, colpevole di “enfatizzare la politica dell’incenerimento”. Parola di un Sindaco PD che la pensa diversamente.
Ma niente paura: il PD per il resto è compatto. A Padova, gli amici del PD proclamano addirittura di aver “il miglior termovalorizzatore d’Europa” (invidiosi eh?).
A scandire bene il PD-pensiero del futuro arriva l’innovatore Matteo Renzi, astro nascente del PD, il quale è al centro di una vera battaglia contro gli ambientalisti per la realizzazione di un termovalorizzatore in quel di Firenze. Un’avventura che il rottamatore ha intrapreso già da Presidente della Provincia e che lo ha portato ad uno scontro acceso con gli ambientalisti locali. Memorabile la battuta con la quale il “giovane” politico apostrofò una oncologa, attivista dell’ambiente, come “apprendista maga Magò”. E che volete? Son democratici!
Insomma il PD, che amministra un bel pezzo d’Italia (e che a Civitavecchia gode di un allineamento astrale Comune-Provincia-Regione tutto dell’indefinibile color-PD), arde di passione per i rifiuti. E’ c’è da credere che il partito guardi a questa città, che lo faccia con tanta attenzione. Il PD ci guarda e pensa:” Ma vuoi vedere che questi qui, che fan tanto la voce grossa, non son capaci di costruire neanche un inceneritore piccolo piccolo?”