Amici e colleghi architetti, sabato pomeriggio, approfittando finalmente di una bella giornata romana, ho partecipato al vernissage della mostra del nostro amico e collega Massimiliano Ercolani. Intitolata “Dopo la fine del Mondo” è valorizzata dalla prestigiosa location della galleria d’arte che la ospita al centro dell’Isola Tiberina, praticamente nel cuore di Roma.
Un progetto espositivo riuscito e molto suggestivo, grazie anche alle atmosfere offerte dai locali seminterrati immersi in antiche vestigia architettoniche che sostengono il fascino evocativo delle opere: ventiquattro pannelli che, immaginando una civiltà tecnologica post- apocalittica, giocano nella proposizione di nuove architetture futuribili, futuriste o forse solo possibili, in cui, tra recupero di vecchi relitti e nuovi assemblamenti, prende vita una nuova concezione strutturale ed estetica del costruito. Scrive giustamente il curatore della mostra Emmanuele Jonathan Pilia:
“Riprendendo l’idea situazionista della New Babylon di Constant, Massimiliano Ercolani disegna una dimensione alternativa ed evocativa, in cui antiche carene di enormi transatlantici, scocche di strani velivoli, addirittura carcasse di satelliti artificiali, vanno a formare spazi architettonici liberi da ogni vincolo. Strane costruzioni tecnologiche, assomiglianti più a curiose astronavi che a dei veri e propri edifici, vengono assemblati su uno spazio neutro, astratto, libero da pregiudizi di ogni sorta: i disegni vanno ad assumere una conformazione a metà strada tra la composizione pura e l’elaborato tecnico.“
Mi sento di ringraziare personalmente Massimiliano, ma mi piacerebbe farlo anche a nome di tutta la nostra categoria, perchè riesce a riconciliarci con il nostro essere architetti. E non parlo della figura professionale in sé, oggi svilita da tanti compromessi lavorativi alquanto avvilenti, mi riferisco piuttosto alla nostra qualifica nobilitata da un percorso formativo che non ha pari. La nostra è soprattutto una forma-mentis basata su una spiccata interdiciplinarietà di conoscenze e competenze che ci ha preparati al mondo del lavoro prima ancora che a quello della specifica professione. Un corso di studi che, come nessun altro, si fonda trasversalmente su materie storiche, tecniche e scientifiche che ci insegnano a sviluppare qualità indispensabili come elasticità e spirito di adattamento. Quando a queste qualità oggettive si aggiungono abilità personali come la creatività, uno spiccato senso estetico, una bella mano, una padronanza delle tecniche artistiche e un progetto espositivo valido, l’architetto trova la sua espressione più nobile che dovrebbe renderci orgogliosi del lavoro di Massimiliano il cui talento è per molti di noi e da tanto tempo motivo di interesse e partecipazione. La mostra è aperta fino al 23 febbraio e vi consiglio di approfittare di una gita a Roma, magari il prossimo fine settimana, per godere delle ultime luci dei bei tramonti sul Tevere dai ponti dell’Isola e per tuffarsi poi nella galleria d’arte.
Dopo la fine del Mondo | Massimiliano Ercolani – Fino al 23 febbraio 2014 – Orari: lun.-sab. 10-13 e 16-20, e su appuntamento Isola Gallery, Piazza San Bartolomeo all’Isola n. 20 (Isola Tiberina) Roma.