Se questo fosse un film, sarebbe “il Marchese del Grillo”, e se fosse una scena, sarebbe Aronne Piperno l’ebanista che deve essere pagato. Ma qui siamo nel 2018, la città di Civitavecchia è Aronne Piperno l’ebanista e il Marchese del Grillo porta il nobile nome di Francesco Maria Dimajo.
Le dichiarazioni di DiMajo dopo la Sentenza del TAR, che ha giudicato valido l’accordo sottoscritto dal Comune e l’Autorità Portuale, sono parole che lasciano trasalire. Ogni singolo civitavecchiese si immaginerebbe, alla guida del Porto di Civitavecchia, una persona che lavorasse con tutta la sua volontà per il bene della comunità civitavecchiese e della città intera. Invece Francesco Maria DiMajo dichiara:
“Nel merito delle motivazioni della sentenza, compresa quella relativa al regime degli atti posti in essere dagli organi in prorogatio, l’Amministrazione sta compiendo i necessari approfondimenti con l’Avvocatura dello Stato in relazione all’eventuale appello al Consiglio di Stato. Resta comunque ferma l’intenzione dell’Autorità di Sistema Portuale di individuare forme di collaborazione strutturata tra i due Enti, come peraltro più volte rappresentato al Comune di Civitavecchia”.
Il Presidente della Autorità Portuale, ha incontrato molte volte il Sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, ma le parole del Sindaco non sono riuscite a trasformare lo scetticismo iniziale di DiMajo, nel giudizio favorevole per un accordo, primo ed unico nel suo genere, a favore sia della città che del Porto e del Turismo.
Il Sindaco Cozzolino, facendo appello alla collaborazione tra pubbliche amministrazioni ha provato per mesi e mesi, a far comprendere i vantaggi per il Porto e per la Città, che sarebbero derivati dall’onorare i patti. Oggi i Giudici del TAR del Lazio, in una sentenza chiara e precisa, dichiarano, nella forma e nel contenuto, la validità dell’accordo.
I fatti hanno dato ragione al buon senso del Sindaco Cozzolino ed hanno reso vane le ragioni della “resistenza” del Presidente DiMajo. Eppure la posizione del Presidente diMajo, quando dichiara che “Resta comunque ferma l’intenzione dell’Autorità di Sistema Portuale di individuare forme di collaborazione strutturata tra i due Enti”, fanno immaginare un Presidente dell’Autorità Portuale, che non accetti la sentenza del TAR, che gli ha detto che l’accordo già esiste, già è valido ed è già strutturato.
Quindi a tutte le imprese, a tutti i lavoratori, a tutti i politici, resti ben in mente questo momento storico per Civitavecchia, in cui un Presidente dell’Autorità Portuale, con un accordo valido, sottoscritto con il Sindaco del Comune di Civitavecchia, continua a privare la città dei frutti degli investimenti.
1,5 milioni di euro l’anno, per il programma finalizzato al miglioramento dei servizi pubblici locali, del trasporto pubblico, dell’accoglienza dei turisti e della mobilità cittadina; e 500.000 euro all’anno, per il miglioramento del decoro urbano e delle infrastrutture.
L’ostruzionismo allo sviluppo turistico ambientale ha un nome ed un cognome, Francesco Maria DiMajo, il voltafaccia del Presidente dell’Autorità Portuale non credo potrà essere una garanzia per qualsiasi investitore che voglia puntare sullo sviluppo del Porto, ma che dovrà sedersi al tavolo con il Marchese del Grillo.
I cittadini è bene che si schierino a favore della nostra amministrazione, che viene privata di milioni di euro per la tutela del bene comune, e contro un Presidente dell’Autorità Portuale che non vuole il bene della nostra Civitavecchia.