Una foto, una stretta di mano, un articolo sul giornale. L’ennesima azione di un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti.
Parliamo di un progetto: “plasic free beach”, per il quale la Regione Lazio ha assegnato al Comune di Civitavecchia un contributo straordinario di circa 43.000,00 euro.
Ma quale è lo scopo di questo progetto?
Nel caso di Civitavecchia è un distributore d’acqua gratuito per liberarsi della plastica sulle spiagge.
Allora finalmente una buona cosa da parte di questa maggioranza e dell’Assessore Magliani e D’Ottavio?
No, perché il progetto viene spostato dalle spiagge libere al marciapiede stradale, lato monte, del Viale, perdendo la sua efficacia e venendo snaturato.
No, perché le borracce vengono fatte pagare 5 euro e non “distribuite gratuitamente” ai bagnanti per convincerli a lasciare a casa le bottiglie di plastica.
No, perché l’acqua erogata costa e molto cara. Infatti non è gratuita come quella erogata da ACEA, non costa 5 cent/litro la naturale e 10cent/litro la gassata, come nel distributore di via Palmiro Togliatti ma viene fatta pagare 20cent/400ml ovvero 50cent/litro.
Quello che più stupisce è però che nel progetto presentato alla Regione Lazio da parte del Comune, si legge bene nella planimetria che la zona interessata dovevano essere le spiagge libere e/o in concessione, ma soprattutto si legge anche:
si propone il progetto con un impianto di distribuzione gratuita dell’acqua al fine di ridurre la vendita di bottiglie di plastica o comunque di promuovere il riuso e cercare di abbattere il più possibile l’abbandono dei rifiuti plastici sulle spiagge.
Del distributore di acqua minerale gratuita ci scrive anche Civonline che conosce bene il Vice Sindaco Massimiliano Grasso.
Quindi i Lavori Pubblici e l’Assessore D’Ottavio, cambiano la natura del progetto spostando l’installazione fuori dalle spiagge (beach) e affidano la vendita dell’acqua che non è più gratuita come era nel progetto originario.
Ma non è finita qui, lo stupore continua quando nell’offerta dell’impresa a cui è stata aggiudicata solo la fornitura del gazebo in opera e l’assistenza, si legge anche la fornitura possibile delle borracce con il codice a barre. Ma i LLPP hanno preferito frazionare l’appalto, chiamare un’altra impresa a cui dare la fornitura delle borracce e l’acqua trasformata in soldi, mentre da progetto doveva essere gratuita per gli utenti.
Tutto questo lo si può leggere nelle Determinazioni Dirigenziali e nei loro allegati: la DD n.1793 del 04/11/2019 ; la DD n. 90 del 23/01/2020
Ma è nella DD n.90, che si garantisce alla seconda società aggiudicataria, il pagamento di 20centesimi ogni 400ml di acqua, oltre a 5 euro per le borracce.
Sembra proprio non piaccia a D’Ottavio &Co il progetto “plastic free beach“, meglio una installazione di un distributore d’acqua, carissimo e senza alcuna funzione di promozione per l’abbandono dell’uso della plastica nelle spiagge.
L’impresa aggiudicataria sulle motivazioni dei costi elevati ci spiega il suo perché:
…infatti viene inoltre proposto, come sopra indicato, un prezzo “medio alto” di euro 0,20 (litro) anche a coloro che non sono in possesso della borraccia, venduta dalla macchina stessa per l’erogazione di acqua, con l’intento di evitare lo spreco di quel bene indispensabile che è l’acqua potabile.
Qui cala il sipario sullo spettacolo offerto gratuitamente, questo si, dall’amministrazione. Un semplicissimo progetto, per l’acqua gratuita sulle spiagge con vendita di borracce in alluminio, per eliminare la plastica dal mare, trasformato in una impresa di distribuzione acqua a pagamento, alla modica cifra di 50cent a litro, per i turisti.