[heading style=”subheader”]#Terzastrada riceve e pubblica questa lettera aperta ai movimenti di Luciano Damiani.[/heading]
La guerra è finita, è ormai lontano l’eco degli insulti e delle invettive che come palle da biliardo si scontrano e rincorrono in un biliardo a 3 sponde mentre la quarta tace, probabilmente pensa ai casi suoi o forse è già felice di come sono andate le cose.
Comunque sia le palle ormai hanno, sembra, perso l’abbrivio e non rimbalzano quasi più tra SEL, PD ed i giovanotti di “Ritorna il futuro”. La sponda portuale non partecipa a questa carambola. Ho idea che preferisca cuocere senza spettacolo i suoi arrosti.
E adesso? Adesso Renzi e renziani.
Sono anni che le idee e le parole corrono e si sbattono fra Tidei e Moscherini e talmente tanto che chi non si riconosce in costoro indirizza la propria azione contro questi nemici che sembrano i “nemici di sempre”. I messaggi primari delle elezioni sono sempre stati: “vota per me se no vince Moscherini”, “vota per me se no vince Tidei”, “vota per me che se no vincono loro”. Alla fine poi vince sempre il partito del “meno peggio” alleato a quello della “riconoscenza”.
Questa volta però potrebbe essere diverso. Non è peregrina l’ipotesi che i 3 dinosauri della politica cittadina vengano “rottamati” e allora? Allora bisognerà trovare dei contenuti veri: forse l’era del voto contro non è ancora passata e non so se passerà mai, certo è che se prendiamo gli argomenti delle passate elezioni e ne tiriamo via i paragrafi del “voto contro”, questi si svuotano di spinta, di significato. Ed allora, se non ci fossero più, bisognerà scrivere tutto daccapo, ma non lo debbono fare solo i “partiti” propriamente detti ma anche e soprattutto i movimenti, tutti coloro che si sentono la “civitavecchia buona” quella positiva. Per esserlo però non basta dirlo, non basta autodefinircisi. Fare fronte più o meno comune “contro” il nemico della città di turno è facile, a prescindere dai risultati ci si riconosce in questa sorta di anelito ma, ora, potrebbe essere diverso dal solito, potrebbe non esserci il “bersaglio comune” da abbattere.
Questo momento, richiede un rinnovamento, un cambio di passo. I movimenti dovrebbero prendere l’occasione e profittare delle spinte, che pur ci sono, per realizzare un progetto unitario forte e condiviso tale da poter essere considerato vera alternativa alle forze politiche che fino ad ora si sono alternate al governo di questa città. Il fatto che potrebbero non esserci più i “nemici” di sempre, potrebbe essere ostacolo ad una azione comune dei movimenti (5 Stelle incluso) allora bisogna fare uno sforzo che produca una nuova realtà forte ed unitaria nel panorama politico cittadino, ammesso e non concesso che si sia capaci di fare ognuno il classico “passo indietro”, ammesso e non concesso che ognuno riesca a rinunciare a parte della propria identità. Cercare l’unità a “costo zero” è reale utopia, è essere come gli “altri”, attaccati al proprio essere come fosse poltrona.
La prossima volta potrebbe accadere che non ci sia più da votare il “meno peggio” o “contro”, ma votare per una idea positiva che abbia possibilità di essere futuro.
Spero che i movimenti non si facciano scappare l’occasione, che si facciano sospingere da chi in questo crede e propone, anche e non solo, come progetto culturale per un nuovo possibile futuro. L’importante è crederci.
L’importante è capire che solo valorizzando e proponendo ciò che unisce si può pensare di mostrare il volto diverso della politica, il volto “nuovo”. ..
Saranno capaci, i movimenti di questa città, di mostrare il volto nuovo è propositivo della politica? Saranno capaci di rendersi voce di quanti non si riconoscono nei partiti e cercano da tempo qualcosa di nuovo e diverso tale che si possa dire: “non sono tutti uguali”? I prossimi mesi ce lo diranno, altrimenti alle prossime elezioni ognuno correrà per proprio conto sommando assieme l’incapacità di cambiare, ma potendo ben dire, ahimè, di essere stati fedeli al proprio io, di aver mantenuto, saldo in mano, il proprio vessillo.
Foto di Enrico Paravani ©
2 Comments
Enzo
12/12/2013 at 09:10Condivido al 100% il tuo articolo e spero che la risposta alle tue domande sia “SI”
Gianni
12/12/2013 at 23:28Mamma mia che discorso.
Ma si aspetta che arrivi un nuovo Messìa ?
“Saranno capaci di rendersi voce di quanti non si riconoscono nei partiti e cercano da tempo qualcosa di nuovo e diverso tale che si possa dire: “non sono tutti uguali”? ”
Si hanno un TOT di partiti, partitelli, partitini, movimenti….. chi piccoli e chi grandi.
Si ha la possibilità di cambiare SOLO puntando TUTTO su quello che vuole ribaltare un sistema ormai marcio.
Non c’è la possibilità di attendere un carismatico “Leader/Partito”: c’è già, basta aprire gli occhi.
Basta fare due piu due: ed anche fosse il meno peggio….non abbiamo scelta, ORA.
Anzi….si si …ce l’abbiamo: rimanere nella merda dove siamo ora.