E’ curioso come certi soprannomi si appiccichino sulla pelle di alcuni quasi a definirne un nuovo aspetto.
E’ altrettanto curioso come, per la stragrande maggioranza dei casi, vengano affibbiati ai portatori sani di danni.
Così dopo Testa d’asfalto Berlusconi, Il Bomba Renzi, Selfini Salvini o il nostrano Nonno Pietro, ecco qua il nuovo che ci avanzava, Il Revoca Tedesco che da ora, per comodità, chiameremo soltanto Il Revoca.
Iniziamo con la revoca del progetto di Fiumaretta.
In quell’area era ed è prevista la costruzione di un Outlet o molto più probabilmente un centro commerciale, visto che la destinazione finale non è più gestita dal comune. Il Revoca aveva garantito ai commercianti che avrebbero evitato e bloccato l’opera anche se tutti i consiglieri sapevano che il comune avrebbe rischiato una causa risarcitoria. Tutti contro, tutti forti, tutti sicuri ma all’improvviso tutti cambiano idea e il centro commerciale si fa in cambio dei 3 milioni annui per 4 anni che aveva contrattato Cozzolino. E le associazioni di categoria? I commercianti? I cittadini? Ma soprattutto i giornali? I giornali titolano: La Befana porta 12 milioni in cassa. (la Befana, non Cozzolino).
Revocheremo il Photored, tuonava Il Revoca in campagna elettorale. Giustamente non si possono tartassare i cittadini, fino a quando non vedi quanto incassi dalle multe. Indovinate un pò che fine ha fatto il Photored? Lo trovate sopra ai semafori come li aveva lasciati la giunta precedente.
Il forno crematorio va revocato!!! Vi do un indizio? Non serve, vero?
Abbiamo la soluzione sulle istallazioni esterne!!! Ed intanto fanno una proroga sul vecchio regolamento, a loro dire sbagliato, rendendolo di fatto l’unico vigente e sul quale nessuno si è appellato (sovrintendenza compresa). Nonostante in molti abbiano dato la soluzione per uscire da questa tragedia che affonderà il commercio locale, questa amministrazione compie atti utili a garantire chi è completamente fuori dalle regole e mette nel calderone tutti gli altri….champagne per tutti. Disastro.
Però adesso arriviamo alla gestione delle situazioni che si sono trovati in corsa e sulle quali ci vuole sangue freddo e competenza.
Appena arrivati hanno dovuto gestire la riapertura dell’Aia di Tvn, l’autorizzazione integrata ambientale tanto sudata da Cozzolino e Manuedda, riguardante Enel. In conferenza dei servizi hanno dimenticato di apporre le dovute prescrizioni e appellarsi al Regio Decreto, autorizzando, di fatto, Enel a fare il loro cazzo comodo come sempre. “non vi preoccupate che poi ci pensiamo noi….”. Risultato? Scomparso dalle cronache dei giornali. Non se n’è più parlato (ovviamente le prescrizioni non sono state apposte).
Riconversione a gas della centrale Enel. Qualcuno ne sa qualcosa? Forse i dirigenti locali di Forza Italia che vanno da soli e senza il sindaco ad incontrare Enel. Sulla stampa non se ne parla, i cittadini non sono informati, a naso vedremo un sacco di belle macchine e nuove imprese a Civitavecchia.
Csp. A quante revoche di bando siamo arrivati? Si è partiti dal licenziamento dei dirigenti (revocato) alle loro dimissioni, al bando con curriculum con identikit, al bando con curriculum senza identikit, al bando del bando del bando. Una comica infinita e con un solo risultato: la futura privatizzazione per manifesta incompetenza di farmacie e rifiuti.
Revoca della differenziata. Revoca alla revoca e pastrocchio clamoroso con gli utenti costretti a correre dietro ai camion con i sacchetti della plastica e i commercianti costretti a comunicare un giorno prima, tramite mail, il ritiro della carta che ora è divenuta la maggiore causa di sporcizia nelle strade (ingestibile questo sistema).
Revoca degli assessori, anzi no, anzi rimpasto, forse, come se il lavoro portato avanti non avesse un senso.
Ancora più assurda è la revoca dei consiglieri. I consiglieri passati al gruppo misto sono fuori dalla maggioranza, come se decidesse il sindaco se qualcuno può o non può appoggiarlo, votare a favore o contro le delibere o semplicemente cambiare partito di appartenenza o idea.
Una città sventrata dalla fibra ottica che fatica a far sistemare le strade dalla ditta vincitrice dell’appalto per motivi a me non chiari (ma immaginabili).
Che le cose stiano precipitando velocemente è evidente dalla commissione urbanistica senza presidenza (8 mesi) e dalla fuga di 3 consiglieri dalla Lega. Fuga che mette con le spalle al muro il sindaco costretto a sacrificare almeno 2 assessori e provare un rimpasto per compensare gli equilibri di una giunta data in mano a Forza Italia per la parte monetaria.
Per ultimo, notizia di ieri, l’acquacoltura. Dai proclami del sindaco a dicembre con ricorsi al Tar, all’ok dell’assessore in conferenza dei servizi (fonte EtruriaNews). La Frasca deturpata dal ruolo di bene monumentale che viene applicato a comando e in piena sottomissione agli uffici e alla sovrintendenza
Un sindaco nelle mani della giunta, un consiglio comunale pronto a tutelare solo alcuni e imprenditori che si sfregano le mani.
Otto mesi di nulla.
Otto mesi di decisioni non prese.
Otto mesi di tentate spartizioni di poltrone.
Otto mesi di troppo.