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Il giusto compenso
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Opinioni

Il giusto compenso

25 Ottobre, 2013 Fulvio Floccari Ambiente e cultura, Opinioni 4 comments

[heading style=”subheader”]Compensazioni ambientali o tariffe per inquinatori autorizzati?[/heading]
La linea regolare del Tirreno, contro il cielo. L’Argentario. Il Giglio. Giannutri.
E’ sempre uno spettacolo stupefacente, il mare. Cambia colore e umore ogni giorno. 
Starei ore ad ammirare il porto, coi suoi traffici, le navi, le gru. Il profilo di Civitavecchia racconta la storia di una città che è da millenni la porta sul Mediterraneo della Capitale.
Nugoli di storni lasciano la città, disegnando grandi bolle liquide sui tetti, che mutano e si trasformano come mercurio liquido.
E’ bella questa terra.
Guardo l’orizzonte allora, ma lo trovo ancora una volta segnato da un striscia opaca, sospesa a mezz’aria, più densa in corrispondenza delle ciminiere biancorosse delle centrali termoelettriche e sul porto, dove conto ben sei colossali navi da crociera.
Il futuro della città galleggia a mezz’aria.
Si infila tra le persiane. Impregna i vestiti. Invade scuole ed asili.
E mi ritorna in mente una recente scoperta della letteratura medica: l‘inquinamento dell’aria provoca il cancro. Sembra una conclusione banale, ma a certificarlo stavolta è un’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: l‘International Agency for Research on Cancer (IARC).
Un’agenzia internazionale di assoluta serietà, dopo aver trascorso decenni a catalogare singole molecole cancerogene, getta la spugna e ammette: è il mix di sostanze che ammorbano l’aria a dare il cancro. L’aria inquinata è un cancerogeno di per sé.
E, se esistesse una carta delle arie, simile a quella dei vini di un ristorante di lusso, Civitavecchia avrebbe un’aria DOP: di origine protetta da una politica a compensazione ambientale.
E allora penso alle ore trascorse a rileggere i dati dell’ARPA, dell’Osservatorio Ambientale, a cercare sforamenti di un singolo inquinante nei grafici e tra le righe. E allora mi cadono le braccia. Ho solo perso tempo.
Centrali termoelettriche sempre più affamate di combustibili fossili. Sempre nuove navi che si affollano nel porto, dove nessuno elettrifica le banchine o impone combustibili verdi. L’immondizia di Roma che passa di qui senza che nessuno lo dica. E poi l’inceneritore di ordigni chimici vetusti, ammassati in segreto ogni giorno accanto alla città. E ancora e ancora…
Penso alle 900.000 tonnellate di carbone in più ogni anno, vendute ad Enel da un Sindaco che aveva gli occhi fissi sul bilancio comunale e tradotte puntualmente in “compensazioni ambientali”.
Penso a quanti alberi avrebbero potuto essere piantati con quei soldi, a quanti servizi ai malati oncologici, a quanta prevenzione quei soldi non sono diventati. Compensazioni che non compensano. Non compensazioni, allora, ma compensi.
Un giorno l’OMS dirà che l’intera città di Civitavecchia è cancerogena. E quel giorno, il Sindaco del futuro si presenterà col cappello in mano a far la questua da tutti quelli che hanno prodotto la loro ricchezza in questa città: “Compensare, prego!”.
Non hanno prodotto solo ricchezza e compensi (che non compensano), quegli uomini, ma anche una lunga lista di nomi, come in un campo di concentramento. 
 
Foto di Enrico Paravani©
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Fulvio Floccari

Apolide per scelta, precario per destino, navigo solo di bolina stretta.

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4 Comments

  1. Paola Angeloni
    25/10/2013 at 13:54

    Caro dottore, essere partigiani cosa significa? Lo abbiamo fatto nel considerare la nostra Storia, perché la stessa fosse di insegnamento, ma per quella più piccola , quella che ci investe nel quotidiano? Ho votato questa amministrazione contro la Destra, contro la Destra di Berlusconi e di Moscherini, la desta di nani e ballerine, di una comunicazione che aveva il fine di legittimare il potere economico dei potenti…Sono nata nei movimenti ed ora assisto a questa grande onda di ribellione.. ma non si hanno più i termini adeguati per definirci, siamo cittadini, popolo , plebe o persone? Ognuna di queste parole ci richiama un aspetto storico e sociale che con difficoltà riesco a trovare… Ma vedo con estremo interesse l’approccio che Lei da alla comunicazione, si forse questo blog rappresenta una nicchia, ma permette importanti riflessioni anche sul tema delle appartenenze, sul ruolo del Sindaco dei Cittadini ( un termine che ora mi da fastidio, perché è diventato una specie di contenitore ibrido…). Con un linguaggio tuttavia elementare voglio dirle : ” Di Te mi fido”. la frase illuminante è stata quella di leggere e rileggere dati, trovare, quindi, una risposta da parte Sua. Non nascondo che per la mia professione di insegnante di filosofia il fatto che Lei sia un Tecnico ( uno ” scienziato “, un medico che comunica con un linguaggio non asettico come è tipico dell’ esperto in medicina ) dimostra che ce la possiamo fare…di fronte al granito delle stupide certezze affrontare l’ emergenza ambientale con la ” leggerezza” dell’accento poetico, con l’assonanza delle metafore è obbligatorio per risentirci persone in un ” non- luogo ” come è diventata la Città. Sappia tuttavia che tra compagni, amici di partito, a scuola, tra gli adulti, trai ragazzi ci sono Soggetti che apprezzerebbero il suo modo di fare” Medico”, quello che manca , lo sappiamo, è una Soggettività Collettiva…,

  2. Fulvio Floccari
    25/10/2013 at 14:09

    Cara Paola,
    sono commosso per i complimenti, per i quali La ringrazio. I sorrisi, le strette di mano, i complimenti illuminano le nostre giornate di lavoro e ci ripagano dei piccoli sacrifici che questa impresa ci impone.
    Terzastrada non è una nicchia: è’ un seme. E la vostra presenza, i vostri commenti sono acqua tiepida che lo aiuta a germogliare.
    Ancora grazie e… stiamo uniti!
    Fulvio

  3. sergio scanu
    25/10/2013 at 19:18

    Fulvio per te uno dei complimenti più belli e articolati che abbia mai letto. Grazie Paola.

  4. Giulio Santoni
    25/10/2013 at 19:28

    Bellissime parole, grazie Paola è un motivo in più per proseguire.

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