[heading style=”subheader”]Lettera a #TerzaStrada dal Comitato per l’Acqua Pubblica – Civitavecchia[/heading]
Al fine di ricondurre l’attenzione sul perno centrale del problema acqua, ovvero la necessità per il Comune di Civitavecchia di evitare il trasferimento del servizio ad Acea Ato2 SpA e per ribadire che non troviamo affatto divertente il ricorso, più o meno goffo, alla tecnica comica della “supercazzola” da parte di qualsivoglia inquilino di palazzo del Pincio, riteniamo opportuno precisare quanto segue.
Il Consorzio Acquedotto Medio Tirreno non corre alcun pericolo nei rapporti con Acea Ato2 SpA, non rischia di essere assorbito o inglobato e, pertanto, non ha bisogno di paladini che si adoperino inutilmente per salvarlo, rassegnandosi, allo stesso tempo, in maniera ipocrita al fatto che il commissario ad acta trasferisca ad Acea Ato2 SpA la gestione dell’acqua.
Per capire come stanno realmente le cose basta leggere l’ultima versione, aggiornata a giugno 2012, della Relazione sullo stato dei trasferimenti dei servizi comunali dell’ATO 2 Lazio Centrale – Roma al Servizio Idrico Integrato, disponibile sul sito internet dell’Autorità d’Ambito.
In particolare, a pag. 30 della Relazione si legge: “Così come comunicato nella nota S.T.O. prot. n. 83-09 del 12 marzo 2009, agli atti della stessa S.T.O. non esiste alcun documento che preveda il trasferimento dei servizi del Consorzio Acquedotto Medio Tirreno ad Acea Ato 2 S.p.A” e ancora: “Quando Acea Ato 2 S.p.A. prenderà in carico i servizi del Comune di Civitavecchia dovrà sottoscrivere un contratto di fornitura di acqua potabile all’ingrosso per le necessità di Civitavecchia con il Consorzio o con chi gestirà gli impianti e le fonti di approvvigionamento, oggi gestiti dal consorzio. Successivamente le parti interessate dovranno procedere a stipulare un accordo per definire le reciproche competenze in merito alla manutenzione ed alla gestione laddove queste fossero incerte”.
Quindi è tutto chiaro: nella malaugurata ipotesi che il gestore del servizio idrico a Civitavecchia divenga Acea Ato2 SpA, quest’ultima comprerà l’acqua dal Consorzio Medio Tirreno e la rivenderà alla parte nord della città, porto ovviamente compreso. A pagare, fornendo profitti al Comune di Roma e agli azionisti privati di Acea Ato2 SpA, saranno sempre i civitavecchiesi, perché Acea Ato2 SpA trasferirà nella tariffa i costi sostenuti per l’acquisto della fornitura dal Medio Tirreno.
Insomma il presunto salvataggio del Medio Tirreno dagli artigli di Acea è un falso problema e tanto meno può essere sventolato come consolazione per la perdita di tutto il resto del servizio idrico.
Il vero problema resta un altro: esiste nell’attuale maggioranza la concreta volontà politica di scongiurare il passaggio del servizio idrico locale nelle mani della SpA privata Acea Ato2 ? Esiste la volontà di agire, affinché l’acqua a Civitavecchia resti pubblica e possibilmente venga gestita bene?
Se ci sono consiglieri comunali disposti a evitarlo, possono votare la revoca della delibera con la quale il Commissario Prefettizio aderì alla convenzione di gestione.
I tentativi di depistaggio, sostenuti da intese più o meno larghe, non sono ammessi.
Foto di Enrico Paravani©
1 Comment
giggi
16/10/2013 at 19:50ESISTE LA BEFANA? E BABBO NATALE OPPURE GLI ELFI? HAHHAHHAHHAHHAHHHAHHAHHAHA