Nelle ultime settimane, #TerzaStrada e i suoi blogger hanno conosciuto uno dei personaggi più urticanti del web: il troll.
Il troll è un individuo che, nel commentare un post o un articolo, dirotta l’argomento dove vuole trascinandosi dietro blogger e altri utenti del blog trollato, oltre al triturare i nervi di tutti quelli che cercano di instaurarci un ragionamento alla pari.
Il troll è capace di infettare le discussioni più interessanti, facendo vomitare parolacce insulti anche ad un santo. Il suo potere inizia dove finisce la pazienza e l’assertività delle persone.
Ma come si annienta un troll?
Personalmente ho cinque metodi che mi permettono di gestire i miei blog senza svegliarmi con il patema di trovarmi un post infestato dai troll:
5. Non rispondete
Il troll si alimenta con le nevrosi vostre e dei vostri utenti. Più gli rispondete male, più gode nel trollare. Soprattutto quando viene invitato ad utilizzare nome e cognome o a metterci la “faccia”. Non risponderà a nessuno degli inviti, semmai amplificherà i punti che vi hanno fatto imbisontire perché sa che vi fanno fuoriuscire i nervi manco fossero ernie!
4. Se rispondete, dategli ragione…
Non c’è niente di peggio per un troll che sentirsi dire “hai ragione”. È come un cane che corre verso la ciotola seguendo l’odore del cibo e si ritrova il nulla cosmico. Si prova un maligno gusto nel vedere come risponde o come sparisce! Non sempre è possibile usare questo metodo, dove si ritiene che dargli ragione non cambierà né lo stato delle cose né l’opinione che avete di voi o di chi vi sta intorno, allora divertitevi!
3. Siate assertivi
Se vi viene la geniale idea di intavolare un discorso con il troll poiché ritenete di poterlo portare sulla vostra isoletta dove tutti discutono per amor della condivisione di idee e posizioni politiche, bene, siate assertivi. Ovvero fategli credere che sta dicendo cose sensate e poi smontategliene una per una. Dovete lasciarlo a zero argomentazioni e, se siete proprio bravi, farvi dare pure ragione. Se ci riuscite, vi assumo per i miei blog.
2. Non offendetelo
Non imbottitelo di parolacce e insulti, non si offende, anzi, ne vuole di più stando ben attento a non offendere a sua volta. Il troll fatto e finito non va mai sul personale, ma fa in modo di portarci voi. Se ci cadete è finita. Il torto è tutto vostro e non se ne esce.
1. Non censuratelo dopo aver risposto alle sue trollate
Il troll non cerca altro che una scusa per dire che siete censuratori, che avete cancellato i suoi commenti perché non tollerate il confronto. Se non cancellate subito e senza rispondere, farlo alla fine, quando voi vi siete stufati di lui, equivale a dargli un’arma da usare contro di voi alla prima occasione utile. Si chiama reattanza psicologica: “mi censurano perché evidentemente ho detto qualcosa che non volevano far sapere”.
Sì, che vi siete strarotti di lui, ma questo gli altri utenti non lo sapranno mai perché voi avete cancellato tutta la discussione o solo le trollate, lasciando unicamente i vostri commenti.
Le persone tendono a dare ragione a chi accusa di essere stato censurato.
0. Fate come meglio credete, ma attenti a non farvi manipolare
Ogni blogger agisce come ritiene più opportuno: c’è chi ama ballare con i propri troll, come me, e chi invece li censura senza appello, c’è chi li lascia parlare e li manda via ignorandoli, chi cancella i commenti, anche quelli di non troll, quando si è stufato di discutere. Se esistono regole, la più importante è quella di non lasciarsi manipolare in nessun modo dal troll.
La domanda che può aiutarvi a capire se il troll è riuscito nell’intento di farvi fare qualcosa, qualsiasi cosa è: compirei questa azione, scriverei questo post, farei questa cosa se lui non mi avesse detto nulla? Se agite in funzione di ciò che vi ha detto, complimenti, siete stati trollati a dovere.