Torniamo a parlare della famigerata richiesta di Consiglio Comunale, che l’Enel avrebbe imposto al Sindaco Cozzolino, per validare il versamento di 7 milioni fatto dall’ente all’Amministrazione Locale.
E’ ormai notorio che una delegazione con a capo il Pd cittadino, i suoi rappresentanti nazionali e i partiti di minoranza presenti tra i banchi del comune di Civitavecchia, sia andata a chiedere spiegazioni ad Enel sul presunto accordo tra Comune ed Ente (a che titolo???).
E’ altrettanto notorio che subito dopo, l’Enel, ha mandato la lettera con la richiesta di Consiglio Comunale ritenuto però illegittimo dal Sindaco Pentastellato.
La domanda che nasce spontanea è:
è l’Enel un’azienda privata a partecipazione statale e con logiche aziendali di profitto o risponde ai dictat del governo e dei suoi rappresentanti?
Tutto questo avviene in violazione dei principi di autonomia che ogni azienda dovrebbe avere.
Se così fosse, infatti, si comprenderebbero meglio le facili erogazioni di denaro elargite dall’azienda energetica ai vari governi cittadini e all’ex On. ed ex Sindaco, ora consigliere di minoranza in forza Pd, Pietro Tidei, padre dell’On. Marietta Tidei (Pd), legata all’On. Bruno Astorre firmatario dell’interrogazione sulla situazione del Comune di Civitavecchia, ex presidente del consiglio della Regione Lazio 2005/2010, Padre Spirituale di Tidei figlia già dai tempi dell’incarico ben remunerato proprio in Regione Lazio.
Denaro dato senza alcuna giustificazione, accordo o convenzione, parliamo di 17 milioni, che, per continuità amministrativa, il Sindaco Pentastellato Cozzolino,, dovrà restituire all’Enel.
È difficile comprendere che si possa, in Italia, disciplinare un rapporto tra aziende e comuni, nell’ambito di reciproci rapporti di chiarezza, senza alcuna intermediazione politica.
Ma il Pd dovrebbe adeguarsi, altrimenti il gradimento degli italiani nei confronti del Movimento 5 Stelle potrebbe diventare plebiscitario. E sappiamo che ai 5 Stelle non piace vincere facile.
Nella lettera, spedita dall’Enel al Comune di Civitavecchia, lettera scritta dall’Ing.Molina, si svela tutto questo.
L’ingerenza della politica nell’economia reale e l’azienda che si presta ai soliti giochi di potere.
Uno al servizio dell’altro.
In un paese normale ci aspetteremmo le dimissioni degli “Onorevoli” e di tutti quelli che sono andati in processione alla Corte dell’Enel.
Qualcuno gioca con le sorti del Comune di Civitavecchia e lo fa con chi, e qui è già intervenuta la Corte dei Conti con una relazione, ha creato una situazione di rischio per il Comune, le sue finanze, le partecipate e la vita economica di un’intera città.
Ancora una volta la mala politica va a braccetto con l’Enel e nessuno (sempre gli stessi), ancora una volta, se ne vergogna.