Civitavecchia è il covo dei giovani criminali.
Non lo diciamo noi, è ciò che trasuda da un articolo intitolato “Allarme disagio giovanile” apparso ieri sulle pagine del Messaggero.
A parlare del fenomeno stavolta non è il macellaio all’angolo, ma niente meno del generale Leonardo Rotondi, attuale comandate della Polizia autoctona, che di cose inimmaginabili da noi esseri umani ne ha viste senza dover andare necessariamente a largo di Tannhäuser, le ha viste qui a largo della Madonnina.
Mica chiacchiere, ci sono dati, percentuali, numeri sulla criminalità operata da delinquenti in pube, che si dividono in spacciatori, ricettatori e prostitute targate Hello Kitty.
“A Civitavecchia, i giovani giudiziosi sono in netta minoranza, non superano il 30%” C’è poi un 40% dedito abitualmente ad atti vandalici e altri tipi di reati ed un altro 30% che va a traino di questi coetanei o segue l’esempio sbagliato dei loro genitori”.
Sette adolescenti su dieci sono fetenti, dunque, ma ci sono domande spigolose sulle quali andiamo a sbattere:
questi dati da dove provengono?
Che studio è stato fatto per determinare percentuali così pruriginose?
A cosa si riferisce il generale quando dice “dediti abitualmente”? A chi si è infangato le mani una sola volta in vita sua o a chi non si alza dal letto se prima non ha scippato almeno un paio di vecchiette?
C’è un’autocertificazione dei trainati? Io sottoscritto Adolescente dichiaro di essere stato trainato?
Non è dato saperlo.
In ogni caso, il generale non ci manda a casa senza la soluzione: fissare delle regole, farle rispettare, far capire che non si vive di assistenzialismo (??), aggiungendo che il sindaco Tidei si sta muovendo proprio in questo senso. Stelletta e camperos con sperone included.
Oltre alla soluzione abbiamo anche la causa del fenomeno: dopo i genitori-cattivo-esempio, troviamo la mano dell’estrema destra che assorbe like nelle scuole. Eh sì, notoriamente a sinistra ci sono virginei chirichetti che al massimo rompono le ostie, mica le panchine alla Marina.
In conclusione, salvo il 30% dei giudiziosi – ovviamente di estrema sinistra – i civitavecchiesi stanno crescendo una generazione di criminali, ma, tranquilli, Rotondi aggiunge che Civitavecchia è messa meglio di tante altre città. Insomma, non è il Bronx.
Se qui siamo 7 a 3 per i cattivi, figuriamoci nel resto d’Italia: un giorno ci ritroveremo governati da ladri, pecore e baldracche.
E qual è la novità?
Foto di Enrico Paravani ©
2 Comments
Andrea
15/10/2013 at 14:54E ci si e’ mai chiesto perche’ di questa delinquenza? Una possibile risposta e’ la mancanza di investimenti sul sociale.
Se questi giovani non hanno nulla di meglio da fare, o i loro genitori non hanno soldi per permettergli di frequentare attivita’ sportive o simili … la cosa mi pare normale.
Francesca Luciani
16/10/2013 at 19:50Qui a Civitavecchia si investe poco sulle attività giovanili, e quel poco viene investito in attività che ai giovani piacciono poco. 🙁